giovedì, dicembre 29, 2005

Bilancio di fine anno

Dal titolo del post sembrerebbe quasi una fredda razionalizzazione delle spese dell'anno, una roba da Bankitalia o da finanziaria...si tratta, invece, solo di uno degli ultimi giorni dell'anno e del tipico ritrovarsi "faccia a faccia" con i propri errori e gli eventuali successi(sempre di meno rispetto ai primi!).
Scrivo oggi perché so già che nei prossimi giorni sarò presa dalla frenesia degli atti scaramantici di fine anno...non posso farci niente...mi ritengo una tipa razionale ma, in reltà, sono una "medioevale" incallita!Ergo (x dirla alla Chiarugi) se non vado a raccogliere il vischio nel preciso punto di ogni anno, se non faccio le solite abituali azioni, ritengo che non tutto possa andare per il verso giusto!

Sarebbero tante le cose da cambiare di questo 20005. In primis quell'ansia odiosa che non mi é mai appartenuta, un'indecisione latente che mi fa perdere di vista i miei obiettivi e vacillare le mie certezze. Ma soprattutto quello che desidero abbandonare più di ogni altra cosa, in questo anno che é alle porte, é quel cieco obbedire SOLO ed ESCLUSIVAMENTE alle mie scadenze, ai ritmi dettati unicamente dai miei bisogni, ai traguardi che mi impongo di raggiungere e che inseguo, con i tipici paraocchi che ti impediscono di percepire intorno a te il mondo. Certo, faccio una facoltà che non mi consente di avere altri 3500 interessi ma non posso più nascondermi dietro la scusa di avere troppi impegni per accorgermi degli altri, per dare un altro sens alla mia vita, oltre quello che già ha. Dico di essere un'idealista, di non accettare le ingiustizie che mi circondano ma poi, come altri milioni di miei coetanei, non faccio nulla per porvi rimedio.Il nostro urlo rimano sordo, soffocato dietro le barricate dell'indecisione e della paura. Ma non c'é un metodo per agire, non può esistere la rivoluzione nel senso vero del termine, se non quella dell'amore...portare un sorriso in mezzo alla sofferenza, regalare un solo attimo di gioia a chi non ha conosciuto che disperazione o donare un pò del tempo libero per una piccola giusta causa é davvero un grande stravolgimento. Ed ognuno di noi può farlo, nel piccolo, senza ricorrere a machiavellici ragionamenti su come intervenire nel nostro oggi e, soprattutto, senza tricerarsi dietro la frase tipica dell'accidia dantesca:"Tanto le mie azioni non cambieranno mai nulla"...é vero, forse non si arriverà mai in Parlamento e non si argineranno mai le disastrose conseguenze dell'economia globale, ma é la piccola, insignificante goccia del mare che fa la differenza. L'insieme prende ragione d'esistere solo in funzione delle parti. Di me, di te che stai leggendo questo confuso post, di chi, distratto dai ritmi del mondo, si lascia vivere. Io non voglio più lasciarmi vivere. Voglio che questo 2006 mi dia la possibilità di imprigionare la vita, di afferrarla ogni singolo giorno, di potermi sentire sazia della sua pienezza. E se questo vuol dire dover ammattire fra tremila impegni, sono disposta a farlo...perciò voglio lasciare come augurio una stupenda frase che ho trovato da un libro di una scrittrice pisana...e che il 2006 possa essere davvero l'anno della svolta!

"E se diranno che siete solo dei pazzi idealisti e credete di non arrivare mai. Non perdete la speranza. Continuare a credere in se stessi, a vivere nei valori, può portare molto lontano...nell'universo infinito. Al di là dello spazio e del tempo. Oltre l'immensità dell'oceano e l'eternità delle montagne. Verso un orizzonte di luce. In un mondo di pace. Su una terra morale."

venerdì, dicembre 23, 2005

Il miglior antidepressivo in circolazione...

Sono bastate poche ore per convincermi di quanto la scienza sia relativa...mi spiego meglio.Ho passato la mattina a studiare atruse formule di biochimica sul funzionamento di sostanze che fungerebbero da antidepressivi ma poi mi é bastato accendere la tv per rendermi conto che basta molto molto di meno...
Quando vi sentite soli, dimenticati dal mondo e con l'umore a pezzi, ricordate che non funziona più rifugiarsi nella nutella, ascoltare un cd strappalacrime o attuare pratiche orientali...c'é un metodo molto più immediato, capace di far ritornare il sorriso anche sui volti più amareggiati...si tratta delle tante ESILARANTI conferenze stampa di Berlusca!In quella di oggi poi, conferenza di fine anno, ha dato davvero il meglio di sé...mi rammarico solo di averne perso buona parte, giusto mentre insultava una giornalista dell'Unità accusandola di essere "complice" di milioni di morti. Ho potuto, però, ammirarlo mentre dava a D'Alema del "proletario con la barca a vela", dove si autocelebrava per aver gestito la situazione economica in maniera brillante e vedergli luccicare gli occhi mentre diceva che ciò che ha fatto lui per l'Italia non é mai stato fatto da nessuna persona. E allora, sicuro e gonfio come un tacchino il giorno del ringraziamento, andava avanti nella sua personale saga del "Signore dei tranelli", dichiarando di aver condotto in maniera impeccabile la politica estera, tenuto conto degli ottimi risultati condotti in Iraq (quali?mi verrebbe da aggiungere). Era giunto, dunque, il momento di dare il meglio, di partire all'attacco, di assalire chiunque non avesse compreso l'eterea leggiadria del suo operato...si é scagliato, perciò, su una cronista del Tg3 che osava rimproverargli di aver accusato delle ragazze di "ignoranza abissale" solo perché le poverine si erano permesse il lusso di affermare che la situzione in Italia é critica, che arrivare a fine mese é sempre più un'utopia. Ma il povero premier, visibilmente commosso e ferito per le ingrate accuse subite, non ha nascosto le sue vere intenzioni...voleva solo scherzare e se ha usato il termine "ignoranza" era solo per evidenziare un ambito della reltà che quelle ragazze non conoscevano. Ancora fiumi di parole a seguire, battute del Premier che facevano ridere solo lui, quando, alla fine, il momento tanto atteso é arrivato...sapevo che sarebbe giunto, dato il solito-ripetitivo-pietoso cliché delle sue conferenze...ha sfoderato dal suo taschino il "Cristallo di luna" e si é velocemente trasformato in "sailor Berlusca". E mentre i giornalisti e i telespettatori rimanevano a bocca aperta difronte alla straordinaria luminosità del suo volto stirato e ristirato, il nostro supereroe ha iniziato a promettere acqua, cibo, ospedali, medicine, ferrovie al Terzo Mondo, ma soprattutto tanta tanta democrazia!Ed é stato lì che alle risate é sopraggiunta l'indignazione, quella profonda, autentica, che si tinge di rabbia. Con quale rispetto sbeffeggia delle realtà così difficili?E, soprattutto, cosa dobbiamo aspettarci dal futuro se l'obiettivo del domani é esportare la democrazia allo stesso modo confuso e contraddittorio dell'Iraq?Quanto ancora i potenti si travestiranno da missionari per nascondere i loro sporchi giochi di potere?Ero già arrivata al punto di saturazione e la tentazione di spegnere la tv era fortissima quando, presa dalla curiosità, ho potuto assistere al gran finale...quello in cui il sailor Berlusca lasciava il posto al Calimero-Berlusca...che spettacolo pietoso vedere il Cavaliere, prima così pieno di sè, sentirsi perseguitato dalla Magistratura, incompreso dagli avversari e, addirittura accusato di conflitti d'interessi!Ma chi?Lui che non ha usato i fondi dello Stato per dare gli incentivi sul digitale terrestre, lui che ,da onesto e saggio imprenditore, non ha mai fatto gli interessi della sua baracca?!!!Per fortuna, quello spettacolo tragicomico é finito lì ma non ha portato con sé l'amarezza e la profonda vergogna che un italiano prova a sentirsi governati da quell'esserino...sono arrivata anche a pensare che, forse, viaggio su un universo parallelo, che il mio disprezzo per questa persona mi impedisce di vedere gli effettivi progressi. Ma poi mi basta guardarmi attorno e rendermi conto che la mia realtà é quella di altre 56 milioni di persone, di altri individui come me che non vedono che regressi e che attendono impazientemente il 9 Aprile...dunque, per quanto "la terapia del sorriso" che Berlusclown suscita immancabilmente, é tanto meglio tornare a rifugiarsi nei buoni vecchi metodi (nutella, musica e quant'altro) e cercare di dimenticare, quanto più in fretta possibile, questi quattro anni di assoluto salto nel buio.

mercoledì, dicembre 14, 2005

Il potere dei sogni

Voglio bloccare questo momento...imprigionarlo per sempre fra le lettere del pc. Sono a pochi istanti dall'esame, con la consueta ed immancabile impressione di avere un vuoto enorme nella testa, molto più esteso dei seni venosi (battuta!).Ma dopotutto é forse questa la prima volta che cerco di affrontare un esame con serenità, con l'assoluta consapevolezza di quante queste ore spese a studiare siano finalizzate ad una preparazione per il domani e non ad uno stupido voto. E, anche se non so come potrà andare queste esame, le insicurezze di ieri mi sembrano un lontano, lontanissimo ricordo. Certo, in questo momento l'ansia é tornata a fare capolino...ma é una di quelle tensioni positive che ti sprona a tirare fuori il meglio quando l'amnesia é dietro l'angolo!
Quello che so é che VOGLIO essere un medico...lo voglio con il cuore, con quell'irrazionalità tipica delle passioni e qualle fredda, lucida voce della ragione.E non saranno certo apparenti delusioni (che poi tali non sono!) ad allontanarmi da quello per cui sono nata e per il quale combatto ogni singolo minuto della mia esistenza. Semmai dovesse andare male, sarà un errore in più da annoverare nelle cose da non rifare e , di certo, un'esperienza in meno che domani non rifarò.
E se c'é una cosa che ho imparato in questo lungo anno e mezzo di militanza fra il Balboni, i vetrini e i laboratori di microscopica é che il potere dei sogni é illimitato...riesce a dare un senso al più impensabile dei sacrifici, arriva ad avere il potere di beveroni di caffé, tenendoti alzato notti, chino sui libri a studiare ma, soprattutto, ti permette di guardare aldilà della siepe, di essere lungimiranti, forti e convinti che dietro un tramonto c'é sempre un'alba, sempre più luminosa e serena della precedente.
E se davvero esiste qualcosa al mondo in grado di tenermi legata alla sedia mentre fuori il sole impervia, la vita impazza, gli amici ti reclamano, spensierate giornate in spiaggia chiedono disperatamente la tua presenza....allora non posso che piegarmi al mio sogno e lasciare che mi porti lontano...che sia un piccolo ospedale di provincia o a traguardi molto più lungimiranti...ma quando potrò aiutare concretamente una persona, salvare anche solo una vita umana, solo allora potrò dire di avere reso giustizia al mio sogno.E per riprendere le vecchie tradizioni liceali, quando mia mamma, x portarmi fortuna, mi urlava dal portone:"El pueblo unido!", quasta volta me lo ripeto da sola, mille e mille volte nel cervello perché, caspita, la sfiga non può passare sempre di qui...magari oggi sbaglia strada!