venerdì, giugno 02, 2006

Dove si va?

E' questa la domanda a cui non riesco a dare risposta da giorni. La domanda che sorgerebbe spontanea a chiunque avesse visto quello che ho visto in questi giorni, a chiunque si fosse trovato davanti a questa triste realtà.
E' la triste realtà di un paese senza più speranze. Il mio. Un paese nel quale non vivo più ma che non ho mai smesso di amare.Al quale non smetto di pensare neanche un attimio. Perché fossi anche a Capo Nord, le sue montagne, il sole accecante nelle mattine d'agosto, il verde dei boschi saranno sempre dentro di me. Tanto quanto il calore della gente, la tenacità del popolo. Un popolo che, credevo, conservasse in sé l'intelligenza genuina dei posti non ancora contaminati dal più sfrenato consumismo, l'arguzia propria della gente che ha saputo imparare dalla storia.

E, invece, mi sono trovata davanti ad uno spettacolo pietoso. L'ennesimo scenario tragicomico che apre ogni campagna elettorale ma questa volta, credo, si sia raggiunto il culmine.Nemici giurati fino a pochi giorni prima. Da una parte Forza Italia con un personaggio conforme allo stampo berlusconiano, dal'altra un'allegra combriccola di Ds. Ma, a pochi istanti prima delle presentazioni delle liste, tutti insieme appassionatamente a cantare Bandiera Rossa con sprazzi d'inno berlusconiano quà e là, giusto per non tradire l'alleanza!Ed ecco che l'amministrazione uscente e l'opposizione uscente si ritrovano meravigliosamente insieme. Miracolo politico? Operazione degna di un abile stratega? Direi, più che altro, uno specchio della verità. Perché non c'é partito che tenga, divisione politica che possa allontare quando, in resltà, la natura umana é quella, quando le ambizioni politiche sono quelle. Quando c'é alla base lo stesso desiderio di fare politica in maniera massonica. Quando alla base, al posto degli ideali, della passione, c'é il tentativo di appagare degli interessi personali. Quando della lotta, c'é solo quella per sistemare il cugino, il genero della nuora, il fratello del compagno di merende.
Perché poco importa il colore della propria bandiera, se ad accumunare questi loschi individui c'é un'unione di intenti:quella di gestire la cosa pubblica come Cosa Nostra!

Ma la cosa che ancora più mi sconvolge é la stupiditò, l'ipocrisia, la mancanza di senso critico. Credevo tutto ciò non fosse del mio mondo. Invece sono stata clamorosamente smentita. Fino a pochi giorni prima, le piazze, espressione massima del popolo, non facevano che lamentarsi di quest'accoppiata sconvolgente. Non facevano che guardare con un misto di sdegno e commiserazione a un insieme di persone che , già durante la campagna elettorale, avevano iniziato a litigare, che non avevano uno straccio di programma e così, per compensare ad un clamoroso vuoto di idee, optavano per le accuse, le denigrazioni, le offese. Qualcosa in piazza dovevano pur dirla!
Per non parlare dei giochi massonici della notte prima delle elezioni. Manovre politiche oscure, minacce, altre alleanze inimmaginabili hanno determinato la loro vittoria.

Sì, una vittoria. Perché il popolo, quello che ha in sé l'intelligenza non contaminata dal consumismo, quello che impara dalla memoria storica, li ha votati in massa. Perché l'intelligenza va a farsi benedire davanti alle minacce o alla promessa di un posto di lavoro. Perché la memoria storica non serve più a niente se si accetta di votare chi si vende il partito. Perché, oggi nel 2006, c'é ancora gente che vende il proprio voto davanti ad un bicchiere di vino.
Perché la coerenza, l'integrità morale, la fedeltà agli ideali sono pure ed autentiche utopie in un paese in cui finisce tutto a tarallucci e vino.

Mi sento stanca.Stanca di aver sperato in una metamorfosi, nel progresso, nella rinascita. Ed essere ripetutamente smentita. Perché se c'é una cosa che fa male é l'ignoranza. Quella che offusca la mente e imprigiona il cuore.Quella che permette di capire che una svolta c'era, con una lista di ragazzi e di persone che davvero amavano il popolo, ma ciononostante consente di vendersi al migliore acquirente.
Perché la cosa che più fa male é che ora il popolo comincia già a lamentarsi:finita la festa, finiti i tarallucci e vino é il momento della lucidità. Quella che non perdona e che, ora, mostra un errore clamoroso.Un errore che, però, durerà 5 anni e che porterà con sé uno strascico di conseguenze negative, visto e considerato il modo di far politica degli amici dei pizzini.

E come me, tutti i giovani di questo paese sono stanchi e sfiduciati.Ma é sbagliata la resa.E' sbagliato l'atteggiamento di chi, sfiduciato e disilluso, si rifugia nei suoi sotterranei.
Perché se c'é una cosa che ho imparato dalla persona a cui dedico questo post (e che, a sua volta, nonostante i suoi 50 anni e passa, non smette mai di imparare) é che ogni volta che muore una speranza, nasce una nuova illusione. E, soprattutto, che se la credibilità, i voti, il potere si possono conquistare a tarallucci e vino, la fede ai propri ideali, l'amore per la propria terra, la passione politica e la speranza, nonostante tutto e nonostante tutti,non sono in vendita in nessun luogo. E, fin a quando, ci sarà anche una sola persona in grado di amare le sue montagne, i verdi boschi, un popolo meschino ma che é, pur sempre il suo popolo, allora tutto non é perduto.