giovedì, settembre 27, 2007

Buone intenzioni

Fino a quando esisterà lo spazio
e con esso
le creature viventi,
possa anch'io concorrere
a cancellare i dolori del mondo...


Shantideva

Forse crescere é questo.
Ho abbandonato i sogni di gloria infantili.
Ho preso coscienza del fatto che non vincerò mai un premio Nobel e che non potrò mai affermare "io sposerò la scienza", proprio come ha fatto Rita Levi Montalcini.
E forse non metterò mai piede nell'IEO o in altri prestigiosi ospedali italiani.
Ma riuscire a capire cosa si nasconde dietro una complicata cartella clinica o giungere ad una diagnosi, con tutti i mezzi che avrò a disposizione...beh, mi sembra già questa una grande vittoria.
E se penso che, con il mio operato,potrò contribuire a cancellare una piccola, piccolissima parte dei dolori del mondo, sento che la mia vita non avrebbe potuto imboccare una rotta migliore.
Sono le gocce nel mare che fanno la differenza.

martedì, settembre 18, 2007

In burrasca


E' così che mi sento in questo periodo. Perenemmente in burrasca. Fra ondate di malinconia che arriva inaspettata, minacciosa, improvvisa e giornate di pura luce. Oggi é una di quelle.

Mi sono svegliata con il cuore gonfio di curiosità. Di conoscere un pò più il mondo, di arricchire di un senso nuovo la mia vita, di imparare.Che siano ernie e diverticoli o il modo giusto di stare al mondo. E mi succede, spesso, così. Vengo rapita, inebriata dalla bellezza della vita e tutto il resto sembra passare in secondo piano. Quasi un ospite indesiderato, un virus latente che, però, stai imparando sempre più ad ignorare. In fondo basta guardarsi intorno per accorgersi quanto piccola, meschina, immotivata sia la sensazione di solitudine.
E quando un'amica dice che non vede l'ora di rivederti, tua sorella che "sei più splendente di ogni altra cosa", o qualcun'altro che so entrare nel cuore della gente e rimanerci...allora proprio niente é perduto. E c'é tanto, tanto terreno fertile su cui seminare.
E io, come al solito, ho sempre tanto da imparare.Ma oggi, in questo periodo, forse qualcosa in più mi sembra di averla appresa. Che essere in burrasca é la mia salvezza. E che é quel quid che mi manca sempre, quella sensazione di incompiutezza perenne ad essere non la radice dell'insoddisfazione, quanto lo stimolo che mi spinge ad un forsennato miglioramento.
Ecco cos'é per me la felicità. E forse lo sono già, ancor prima di rendermene conto.

martedì, settembre 11, 2007

Me e solo me

Oggi ho voglia di parlare a me stessa.
L'abbronzatura del mese scorso non dà più segni d'esistenza e con essa é rimasta in vacanza un pò della spensieratezza che avevo il mese scorso.
Ora sono qui. Con la faccia pallida, un pò di chili in meno e, fino ai giorni scorsi, un umore davvero in cantina. Come se ascoltassi solo ora il suono sgradevole di tutte le brutte notizie di questi mesi.
Come se la mia pazienza fosse davvero giunta al limite. Come se davvero nulla sembrasse procedere per il verso giusto.E non sapevo da dove ricominciare a mettere ordine, in questo cumulo di macerie.
Oggi, però, voglio partire da me. Ed appeso al mio armadio c'é la lista degli esami che mi separano dalla laurea. Perché voglio divorarli.
E dentro di me tanti progetti. Così tanti che non so ancora se riuscirò a realizzarli o se, alla fine, mi dovrò ritrovare a togliere tempo di nuovo alle persone che amo.
E poi c'é l'Africa o l'America Latina. E tutti i volti sconosciuti che incrocerò, i bambini che proverò a consolare, le crisi che dovrò superare. Perché la voglia di darmi da fare é tanta. E non posso più ignorarla. Anche se ora sono inesperta, anche se sono incerta, anche se ho ancora da imparare tanto.
E poi c'é Capo Nord sul quale, prima o poi, getterò la mia bandiera personale. A ricordarmi che dopo un ostacolo, apparentemente insormontabile, c'é ancora tanto da lottare. E fortuna che non si finisce mai.
E poi c'é tutto ciò che quest'anno, di ritmo un pò più lento, vorrà portarmi.
E mi aggrappo a quella forza che so di avere. E che mi rassicura. Perché quando arriva tutto, davvero tutto, insieme , dopo incerti traballamenti, mi ritrovo sempre qui.
E mi aggrappo al mio coraggio. Perché ho capito di non aver paura di volare, di ammettere nuovi compagni di viaggio nel mio vivere. Di sentirmi un pò più vulnerabile ma forse un pizzico in più felice.
E questa volta non costruirò nuove barriere. Non ricomincerò il certosino e maniacale lavoro di costruzione di nuove muraglie. Non mi chiuderò nel puro culto della mia persona.
E tantomeno non mi lancerò in tentativi di denigrazione o premerò, con forza, il tasto reset.
Perché voglio davvero tenere vivo, forte, pulsante dentro me ogni singolo dettaglio di questo volo. Così come voglio ricordare ogni momento di questo duro, difficile anno.
Che mi ha insegnato l'imprevedibilità, l'incertezza ma anche fatto assaporare il sapore della pura vita.
Ora lo so. Ne sono certa. IO NON HO PAURA.

domenica, settembre 09, 2007

Ricominciare da un piatto di pasta e zucchine

Chi mi conosce sa i "medievalismi"che mi contraddistinguono. Prima di fare un esame comincio a dire frasi del tipo "se il prossimo pullman che passa é il 18, passo l'esame", saltellando poi per tutta la strada se é davvero così. Oggi, é successa un pò la stessa cosa.
Come al solito l'astenia e la debolezza muscolare mi toglievano ogni voglia di gettarmi in qualsiasi tipo di progetto. Ma, cavolo, mi sono detta, é domenica. Certo, sono inappetente e neanche un piatto di lasagne potrebbe resuscitare il mio smisurato amore per la buona tavola, ma da qualche parte si doveva cominciare. Così mi sono lanciata in un poco elaborato piatto con i miei soliti medievalismi. Avrei ricominciato da qui, se tutto ciò aveva un che di commestibile.
E così é stato. Anche il severo giudice Linda mi ha fatto i complimenti. E io ho capito che, forse, qualcosa, sono ancora in grado di combinarla.
E che é il caso di partire da un piatto di pasta e zucchine per smetterla di sentirsi a terra.

E' stato davvero un periodaccio. Come se una coltre di oscuro malessere mi fosse piombata addosso.Tanti problemi che, con il solito tempismo tipico degli sfaceli, mi si sono abbattuti incontro. E poi c'é questo senso perenne di mancanza che mi accompagna. Per tutto ciò che mi é stato tolto, per la spensieratezza un pò perduta, per tutte le strade che avrei voluto percorrere e per gli sguardi non più incrociati.
Ma rimango ancora una fervente fautrice del fatto che una dose massiccia di problemi é il miglior metodo, se non l'unico, per rendere larghe le tue spalle, forte il tuo cuore, lungimirante e sicuro il tuo sguardo.
E ho ancora troppo da dover dare. Ho promesso troppe cose pe poter abbassare le difese.
Sono spesso contraddittoria, lunatica e i miei sbalzi d'umore sono noti a chiunque mi conosca oltre le 24 ore. Vivo continuamente protesa a cercare di migliorarmi, in un'insoddisfazione che é sempre stata la mia molla, con la testa piena di sogni e di pensieri confusi. E, spesso, ho paura di ammettere che sono in seria difficoltà. Quasi come se chiedere aiuto fosse un serio dramma.
Ma ho terribilmente voglia di lasciare spazio a quella me delle battute idiote, quella che ride ascoltando i neomelodici e crede sempre che tutto volgerà al meglio.
In fondo é una questione di proporzioni...bisogna solo attendere che la positività inebri ogni parte di me e spazzi ogni traccia di cattivopensiero. Possibilmente assieme a questo cavolo batteriovirusocosadiavolosia che viaggia indisturbato per il mio circolo ematico.

martedì, settembre 04, 2007

Avril, ci manchi!




E mentre io navigo in mari di tachipirina, bromocriptina, prugne, carboidrati e pura noia...la nostra Cettina é approdata in lidi lontani.Finalmente oggi ho capito dove l'ha portata il suo viaggio last second, deciso davvero all'ultimo minuto e senza una meta precisa...Amorgos...isoletta davvero carina delle Cicladi che, a quanto pare la sta ispirando davvero tanto, dato le parole del suo sms: "navigo in una nuvola di miele...e quanto é dolce vivere!".


Mio commento a questo sms: "Che bello vedere Cetta così serena e felice".

Commento di Linda:"Ma che c'ha messo in quel narghilé?"


Aggiornamento: Licia ora é a Santorini!...E io ancora qui con la febbre persistente!

lunedì, settembre 03, 2007

Post di pura noia

Ore 17:20. Situazione non diversa dalle 17:20 di ieri o dalle ore mattutine.
Faccio la spola fra il letto, la poltrona e il libro di fisiologia. Ho la febbre e mi annoio...odio questa febbre che non se ne va, odio i linfonodi ingrossati, il fucsia della confezione della tachipirina e il mio costante mal di testa. In questo momento vorrei essere in qualsiasi altro posto fuorché qui...e pensare che un mese fa partivo per il mare e che da lì sarebbe cominciata una delle più belle vacanze della mia vita. Non perché abbia esplorato lidi lontani o vissuto l'intensa movida di un'isola europea, anzi. Una settimana di puro relax, sole e risate. Con i miei che mi infarcivano di cibo, la birra e i cornetti di mezzanotte, le passeggiate chilometriche sulla spiaggia.
E poi c'é stata la settimana folle...quella con le mie amiche giù, a spasso per la Val d'Agri o meglio spiaccicate in sei in macchina, a ridere dei personaggi strani e della mia guida bohemienne.
Ed é stato tutto speciale così. Proprio perché é stato tutto naturale, senza forzature o formalismi, quasi come se avessero sempre vissuto con me.
E quello che mi consola é che sta per iniziare un nuovo anno e avrò tanto ancora da scoprire, da imparare, da conquistare. Anche se ora mi sento irritabile, stanca e tanto tanto annoiata.