mercoledì, ottobre 18, 2006

Il titolo proprio non mi viene

Vorrei che questo post lo leggesse uno di quegli adolescenti brufolosi tutti Topexan e fantomatiche pseudodepressioni. Vorrei che questo post lo leggesse qualche giovane industriale di successo che non ha alcun obiettivo se non quello di dare al denaro il valore più effimero possibile. Vorrei che questo post lo leggesse chi passa le sue giornate trascinandosi e lamentandosi della pioggia incessante e della noia dilagante. Vorrei che questo post lo leggesse chi dice che la vita é una merda, che noi siamo di passaggio e che questo passaggio é duro, faticoso e piuttosto annoiante...

E' una serata come tante altre. Io davanti al pc dell'Internet point, con metà pensieri rivolti al post e l'altra metà impegnati a decidere con quale piatto grasso e succulento mettere a dura prova il mio fegato stasera. Ma, come sempre mi succede, é in queste serate assolutamente anonime che mi viene da pensare.
Pensavo a quanto ho, a quanto ho costruito e quanto ancora é in fase di costruzione. Pensavo a quanto sono cambiate le mie giornate, stravolti i miei ritmi, riempito di un nuovo senso tutto ciò che faccio.Pensavo alla vita. A quella che ogni giorno mi stupisce, mi frastorna, mi confonde con l'assurdo dogma per il quale, quando sei convinto di aver capito la natura delle cose, in realtà non c'hai capito proprio niente.
E non posso che sentirmi piena quasi da scoppiare, assurdamente sazia ma, allo stesso tempo, ansiosa di apprendere tutto ciò che ancora non so, curiosa di ascoltare voci mai udite, canzoni che ancora dovranno essere scritte, parole che lasceranno il segno.
E mi sconvolge come, basti veramente poco, per farti sentire ricco. Assolutamente invidiabile anche dallo scià di Persia.
Le risate con delle amiche fantastiche a lezioni, le chiacchierate interminabili con le tue amiche di sempre, con la stupenda sensazione di capire che, nonostante i km, siete sempre una sola cosa, le mie fantastiche sorelle che comprendono anche i miei momenti di nervosismo, la conversazione con Gassman (ovviamente il surrogato!) in treno capendo che, tutte le cose che stai dicendo circa il tuo futuro, le stai ripetendo a te stessa, più che a un perfetto sconosciuto. E poi la pasta, le corse in bicicletta, il primo freddo di novembre, la pioggia autunnale, la tensione positiva che ti spinge a fare sempre di più, un nuovo libro sul comodino, la birra, la sinistra al governo (magari si spera in qualcosa di meglio di Prodi), la gioia, la nutella, l'amicizia, l'amore, Riccardo Scamarcio, un sms inaspettato, una litigata furibonda,un esame in più sul libretto, una festa con gli amici,il mare, il sorriso di un bambino, l'aiutare gli altri, le passioni, gli ideali.E poi i sogni, senza i quali saremo poco più che larve. Potrei continuare all'infinito ma credo che questo elenco sia già abbastanza lungo da non farmi comprendere come possano esistere persone che ignorano tutto ciò. Che annusano il prfumo della vita e vanno avanti. Che vengono colpiti dalla sua straordinaria incomprensibilità e accettano la meschina banalità del superficiale.
Davvero non riesco a capire come si possa dire che la vita fa schifo, che i cammelli nel deserto se la passano meglio di noi, é che tutto é un monotono susseguirsi di fotogrammi privi di senso.
Sarà che sono fermamente, tenacemente convinta che ognuno abbia una precisa, personale missione. E che sfuggirne, tirarsi indietro,accettare la resa é un oltraggio. Quasi un sacrilegio.
E delle poche, pochissime certezze che ho questa é una delle più salde:
"siamo qui per un sogno:il sogno di poter tornare a sognare"

venerdì, ottobre 06, 2006

Per te...

Per te che hai fatto, finora, della tua spensieratezza la tua qualità più bella,
per te che non hai mai avuto paura di osservare la realtà con la tua brillante ironia,
per te che hai fatto della tua sensibilità una forza, del tuo coraggio una virtù,
per te che hai dimostrato che si può vivere con il sorriso sulle labbra, nonostante tutto oggi trasudi pessimismo,
per te che non hai mai avuto paura di condannare le ingiustizie e dipingere ciò che vedi con amaro sarcasmo,
per te che non ti sei mai arreso davanti alle piccole grandi difficoltà,
per te che non ti stanchi di ripetermi che ho diritto a vivere i miei vent'anni ma, allo stesso tempo, non nascondi quanto ammiri quella forza che mi tiene incollata fino all'una di notte ai libri,
per te che hai saputo poeticizzare la vita e vivere la poesia,
per te che hai saputo mantenere un animo giovane nonostante gli anni che passano,
per te che mi insegni ogni giorno tanto, anche con un solo sorriso, con una parola veloce tra una partita e l'altra,
per te che mi metti in ridicolo quando piango per i miei voti ma poi mi sproni a non arrendermi mai.
Per te che mi hai insegnato quanto più potente é quel carisma che si esprime nel silenzio, quanto più efficaci sono le parole non imposte con la forza,quanto quelle virtù non urlate possano fare molto più rumore.
Per te che, sebbene in questo momento sei alla ricerca della strada maestra, in fondo ci sei già.
Devi solo cercare di capire che le insicurezze di questo momento ti renderanno più forte, che le paure che non ti danno pace in realtà ti stanno irrobbustendo contro gli imprevisti della vita. E che la vita fatta di spensieratezza e allegria ogni tanto devia, sterza bruscamente e ti conduce su sentieri inesplorati, impervi. Duri. Ma, in realtà, molto più veri ea autentici. Non é vita quella che conosce solo sorrisi, partite vincenti, rigori sempre in porta. La vera vita é quella che ti schiaffeggia, ti disorienta, ti stordisce. Ma poi, all'improvviso, proprio quando ti senti vicino alla resa, ecco che un tiro sulla traversa miracolosamente é dentro.Ecco che un incubo perde via via i suoi toni cupi. Ed é allora che, proprio come nelle migliori hits di Giggi, ritorna il sereno.
E nulla sarà più come prima. Ogni sensazione, paura, emozione, successo, desiderio apparirà amplificato. Più intenso mille volte e ancor più.Perché avrai conosciuto il sapore amaro dell'abbattimento...spiacevole, doloroso, eppure pressupposto essenziale per vivere la vita.
La tua vita.
Cerca che sia sempre e solo tua. Vivila con quell'egoismo tipico di chi é geloso del suo tesoro più prezioso. E non lasciare mai che siano altri personaggi a strapparti il palcoscenico. A renderti secondaria comparsa.Lascia che siano sempre i tuoi pensieri, i tuoi desideri, le tue ambizioni più grandi a guidare la tua mente, i tuoi passi, il tuo cuore.
Non aver timore di non essere all'altezza, di deludere, di avere ambizioni esagerate, sogni irrealizzabili o timori che non potranno mai essere resi quieti. Solo quando lascerai l'ingombrante fardello di questi e tanti ancora pensieri negativi sarai definitivamente libero.
E ti sembrerà di volare...sereno, agile, sicuro. Come mai hai fatto. E come fai tutt'ora, anche se ti sembra di restare fermo, saldo a terra.

Per te. Che ogni giorno mi insegni a vivere. E mi inviti a guardarti stupita perché proprio non riesco a capire come faccia ad avere dei dubbi, una persona così bella.