Vorrei che questo post lo leggesse uno di quegli adolescenti brufolosi tutti Topexan e fantomatiche pseudodepressioni. Vorrei che questo post lo leggesse qualche giovane industriale di successo che non ha alcun obiettivo se non quello di dare al denaro il valore più effimero possibile. Vorrei che questo post lo leggesse chi passa le sue giornate trascinandosi e lamentandosi della pioggia incessante e della noia dilagante. Vorrei che questo post lo leggesse chi dice che la vita é una merda, che noi siamo di passaggio e che questo passaggio é duro, faticoso e piuttosto annoiante...
E' una serata come tante altre. Io davanti al pc dell'Internet point, con metà pensieri rivolti al post e l'altra metà impegnati a decidere con quale piatto grasso e succulento mettere a dura prova il mio fegato stasera. Ma, come sempre mi succede, é in queste serate assolutamente anonime che mi viene da pensare.
Pensavo a quanto ho, a quanto ho costruito e quanto ancora é in fase di costruzione. Pensavo a quanto sono cambiate le mie giornate, stravolti i miei ritmi, riempito di un nuovo senso tutto ciò che faccio.Pensavo alla vita. A quella che ogni giorno mi stupisce, mi frastorna, mi confonde con l'assurdo dogma per il quale, quando sei convinto di aver capito la natura delle cose, in realtà non c'hai capito proprio niente.
E non posso che sentirmi piena quasi da scoppiare, assurdamente sazia ma, allo stesso tempo, ansiosa di apprendere tutto ciò che ancora non so, curiosa di ascoltare voci mai udite, canzoni che ancora dovranno essere scritte, parole che lasceranno il segno.
E mi sconvolge come, basti veramente poco, per farti sentire ricco. Assolutamente invidiabile anche dallo scià di Persia.
Le risate con delle amiche fantastiche a lezioni, le chiacchierate interminabili con le tue amiche di sempre, con la stupenda sensazione di capire che, nonostante i km, siete sempre una sola cosa, le mie fantastiche sorelle che comprendono anche i miei momenti di nervosismo, la conversazione con Gassman (ovviamente il surrogato!) in treno capendo che, tutte le cose che stai dicendo circa il tuo futuro, le stai ripetendo a te stessa, più che a un perfetto sconosciuto. E poi la pasta, le corse in bicicletta, il primo freddo di novembre, la pioggia autunnale, la tensione positiva che ti spinge a fare sempre di più, un nuovo libro sul comodino, la birra, la sinistra al governo (magari si spera in qualcosa di meglio di Prodi), la gioia, la nutella, l'amicizia, l'amore, Riccardo Scamarcio, un sms inaspettato, una litigata furibonda,un esame in più sul libretto, una festa con gli amici,il mare, il sorriso di un bambino, l'aiutare gli altri, le passioni, gli ideali.E poi i sogni, senza i quali saremo poco più che larve. Potrei continuare all'infinito ma credo che questo elenco sia già abbastanza lungo da non farmi comprendere come possano esistere persone che ignorano tutto ciò. Che annusano il prfumo della vita e vanno avanti. Che vengono colpiti dalla sua straordinaria incomprensibilità e accettano la meschina banalità del superficiale.
Davvero non riesco a capire come si possa dire che la vita fa schifo, che i cammelli nel deserto se la passano meglio di noi, é che tutto é un monotono susseguirsi di fotogrammi privi di senso.
Sarà che sono fermamente, tenacemente convinta che ognuno abbia una precisa, personale missione. E che sfuggirne, tirarsi indietro,accettare la resa é un oltraggio. Quasi un sacrilegio.
E delle poche, pochissime certezze che ho questa é una delle più salde:
"siamo qui per un sogno:il sogno di poter tornare a sognare"
7 commenti:
Ma cosa sono questi brividi quando leggo i tuoi post??? Eppure qui a Novoli fa caldo...
ti voglio bene Nanny, un bacio grande e grosso!!!
Il nostro motto è: "andare avanti ad oltranza"!
Sì,è proprio un sacrilegio mollare.
E, a proposito di Scamarcio, se chiama, digli che "lo telefono domani"!
Fra! DICI che lo telefono domani! Ma ancora non hai imparato?
Fe. Ma che ti devo dire? Di nuovo a piangere davanti ad un tuo post. Per l'ennesima volta. Ma cosa mai mi farai? Sei una persona di bellezza disarmante. Ed io non smetterò mai di dirti quanto ti voglio bene.
Fernà, se non dovessi riuscire come medico (dubito) hai un futuro assicurato come autrice dei bigliettini dei Baci Perugina.
Scherzi a parte, riesci a scrivere cose così belle con una semplicità incredibile.Per fortuna la mia strada ha incontrato la vostra. Ti voglio bene, Marì
Cì,ma io mica sono terrona!
Mi ci vuole un pò per terronizzarmi...pazientate e parlerò in perfetto calabrese o pugliese o come vorrete colonizzarmi!
Ancora "m'inguaio"...
In realtà non sono io a scrivere queste cose...é Giggi che mi viene in sogno e mi suggerisce cosa scrivere...e Anna si occupa della veste grafica del blog!Del resto, lei é una fashion...
Ciao Nanny sorellona mia!Sei disarmante.. Anzi, semplicemente, sei.. Ho sempre pensato che il mondo si dividesse in chi fa le leggi e chi le rispetta; in chi scrive e chi legge. E' per questo che leggo poco: io non leggo, io sono letto! Tu, però, se tra le mie scrittrici preferite. Merce rara trovare un Medico che sappia fare ghirigori con le parole!Luoghi comuni da sfatare credo. Un Medico, meglio di chiunque altro, sa curare l'anima, sa mescolare volere e sapere, sa "operare" con la forza del pensiero..Alla faccia di chi crede che la Vita potrebbe essere migliore.Sai, a volte, la gente confonde la Vita con il mondo.Quello sì potrebbe essere migliore.. Se tutti fossero come te, però. Nuario(tuo futuro paziente).P.S.: A proposito, lo sai che i pazienti si chiamano così perchè devono avere pazienza?!Ciao.
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