martedì, marzo 17, 2009

Quando entri in un buco nero

Cari lettori,
non sarete di certo abituati a toni pessimistici. Io sono la ragazza che si emoziona con il primo raggio di sole in faccia, a cui batte il cuore forte per un paio di occhi scuri, che adora studiare, imparare, conoscere. E che, finora, non ha mai conosciuto buchi neri.
Quelli in cui,quando entri, ti dimentichi di tutto. Ti dimentichi di come era mangiare, dormire, studiare, correre, uscire al di fuori di quel buco nero. Ti dimentichi la sensazione di assurda felicità improvvisa, di testa sgombra da qualsiasi pensiero. Ti dimentichi di come era addormentarsi con l'ansia di vivere un giorno nuovo.
Ora di nero intorno a me ne vedo parecchio. E quando il buio ti attanaglia é difficile scorgere tutti i bagliori di luce che ti circondano, tutte le mani tese verso di te. Che sono tantissime.
E ti chiedi ossessivamente se riuscirai un giorno a riemergere dal tuo buco nero.
Non é un post di resa, di sconfitta. E' l'ammissione che sono umana. E fragile. E che ho voglia di piangere ma anche di provare a reinventare la mia vita.

venerdì, marzo 06, 2009

Il ritorno

Era così tanto che non scrivevo che ho avuto seri problemi ad entrare nel blog. Accidenti a fb, occupa tutte le mie pause, mi consente di farmi i fatti altrui ma ha sancito la morte della mia verve creativa. Ora basta però. Le prossime settimane saranno decisive. Se non altro saprò se il prossimo anno lo passerò al'ombra dell'inceneritore di Careggi o sotto il sole caldo andaluso, o dove altro questo strambo programma Susani Rosselli-gestito, vorrà portarmi.
O forse, come dice la Valanzano, i prossimi mesi sono quelli che ti mettono il "marchio di fabbrica" da dottore. Il mestiere più bello del mondo. Ed é ovvio che ne sono ancora più convinta ora che entro nel vero mondo medico. Ora che comincio ad entrare nel sapere specialistico, anche se si tratta di dermatologia che mi annoia come poche altre cose.Ora che molte più paure di quando sono entrata, ora che gestire la vita umana mi sembra un'impresa immane, ora che ho molti più punti interrogativi che certezze. E comincio a pensare al domani e metto in conto anche specializzazioni che non avevo mai considerato. E penso quanto sarebbe bello fare l'oncologa, far nascere bambini, provare l'emozione di usare un bisturi. Ora che mi sento una foglia su un albero d'autunno, ora che pensieri assurdi affollano la mia mente, ora che sono stanca, ma di una stanchezza che sembra durare da anni, ora mi sento viva. E ho la sensazione di essere davanti ad una svolta.