Diciamo che con questo titolo, ho voluto trovare una sorta di giustificazione "poetica" alla mia assenza dal blog...o, meglio, un senso a queste settimane di apparente silenzio, di stasi emotiva e intellettuale. Quasi come se non avessi nulla da raccontare. Non mi sentivo particolarmente brillante, interessata a qualcosa di specifico. Non c'era molta voglia di studiare e di appassionarsi totalmente a qualche argomento, al punto da non avvertire lo scorrere veloce delle ore.
Ma forse, per la prima volta, non ho forzato le cose. Ho assecondato il mio scarso entusiasmo, non mi sono costretta sui libri, ho provato a lavorare con lentezza. E forse ha funzionato. Perché stamattina, una fredda mattina di quasi inverno, mi sono sentita un pò strana. Avevo tantissima voglia di studiare, mi sono emozionata a fare tanti tanti grafici di fisiologia e ho ripreso in mano il noioso libro di grammatica francese (anche se dove andrò l'anno prossimo ancora non lo so!!!). E poi c'é questo corso di soccorso avanzato che mi sta dando una bella spinta, ho di nuovo un turno fisso e tanta voglia di rimettermi alla prova in situazioni ancora non sperimentate. Forse il silenzio di queste settimane ha cominciato a parlarmi ,più di quanto i mille discorsi che faccio a me stessa siano mai riusciti a farlo...e mi ha fatto capire, in maniera progressiva e lenta, che l'energia e la grinta che un tempo avevo, sono ancora in me.In attesa di vedere di nuovo la luce. Hasta luego queridos!
1 commento:
Hai proprio ragione.. Ogni tanto dobbiamo cessare di parlare, al mondo ed a noi stessi, ed iniziare ad ascoltare i nostri mesti silenzi dell'anima. Il silenzio non � sempre assenza, rifugio, rinuncia. E'un istante introspettivo che pu� insegnarci ad ascoltare le parole della vita ed a ricordarci che prima di ogni "Noi" o di ogni "Io" c'� la VITA...Nuario
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