Quest'anno é già iniziato come proprio non volevo che iniziasse.Ci sono state già le lacrime, già l'amarezza e la rabbia. Ma forse era ora che affrontassi, di petto, tutto ciò.
Gli ultimi mesi del 2007 sono stati una sorta di cordone ombelicale. Che mi consentiva di rimanere legata a quei momenti luminosi dell'anno appena trascorso, quelli in cui mi ero sentita felice, orgogliosa di me e del mio operato. Ma non ho combattuto, non sono stata lungimirante, non ho guardato al futuro. Piuttosto ho sprecato energie e grinta a capire perché tutto non ritornava a correre sui giusti binari. E ho gettato, ingiustamente, a chi mi é stato vicino sempre, senza mai stancarsi, tutto il mio malumore e la mia tristezza.
Quello che so é che non voglio iniziare un altro anno così. E, anche se sono testardamente fiera e orgogliosa, ora devo ammetterlo. Non voglio più sentirmi insoddisfatta, meno di chi rende tanto agli esami, o quella che ha paura di affrontare i grandi scogli. Io ho voglia di sentirmi ancora capace, brillante, ironica e luminosa. E solo ora mi rendo conto che, maledettamente, una parte di me si stava arrendendo al grigiore. L'arena mi attende...non ho più voglia di stare a guardare.
Una giovane idealista con tante illusioni ed una segreta, utopistica speranza...cercare, in piccolo e,per quanto possibile, di rendere questo posto il migliore dei mondi possibili!
domenica, dicembre 30, 2007
Il solito bilancio di fine anno...
Questo tipo di post si ripresenta, sistematicamente, nel mio blog da quando questo ha vita. E, in fondo, trovo pure un pò sciocco ritrovarmi a riflettere sull'anno trascorso, sempre in queste ultime giornate invernali. Si potrebbe pur fare un bilancio in un'assolata giornata estiva o in una fresca giornata di marzo. Ma sarà la frenesia da "ultimo dell'anno", lo zampone e le lenticchie ispiratrici, il vischio che incombe minaccioso...ma io proprio non resisto a non fare un bilancio di fine anno.
Chi mi conosce sa bene quanto quest'anno sia stato per me importante. Travagliato, con più momenti di riflessione che di pura euforia. Con tanti piccoli stravolgimenti. Ma davvero importante. Anche se la mia vita é apparentemente la stessa, anche se il mio unico mezzo di trasporto a Firenze é ancora la bici, anche se dal di fuori sono sempre io. Forse con un pò di stanchezza in più, ma la stessa voglia di riscattarmi, di iniziare a correre senza fermarmi più.
E sono sempre io, con la serena consapevolezza che persone importanti per me, in questo anno, lo sono diventate ancora di più. Con la loro capacità di starmi vicino, di ascoltarmi per ore, di sorbirsi i miei flussi di coscienza e farmi sentire spensierata con la loro allegria, il loro entusiasmo, la loro voglia di essere felici. E sono sempre io, ma con il piacere di scoprire quanta bellezza risiede in alcune persone. E la voglia di scoprire, di fidarsi ancora non é offuscata dall'amarezza delle delusioni. Che puntualmente quest'anno ci sono state.
E sono ancora io. Con la stessa voglia di mettermi in gioco, di essere ambiziosa e di guardare al futuro con determinazione e coraggio. Perché io lo so che non mi sono mai arresa.
Ecco quello che ogni anno lascia...un tassello in più nel puzzle che ogni persona é, tante sfumature diverse sul progetto di noi, della nostra esistenza.
E dal nuovo anno non vorrei nulla in più o in meno. Solo vita, pura vita. Con i momenti di scoramento e quelli di grinta, con le giornate serene a scrutare il mare e quelle fatte di angoscia e di ansia, a pochi giorni da un esame. Con tanti sorrisi, abbracci sinceri, chiacchierate chiarificatrici, e bevute allegre con le persone alle quali vuoi bene.
Ma forse c'é solo una cosa che vorrò mantenere stretta nell'anno che verrà. Vorrei tanto tanto entusiasmo. Da impiegare nei miei studi, da riuscire a trasmettere a chi mi é vicino. Vorrei sentire sempre gli stessi battiti accelerati. Che avverto quando scopro, giorno dopo giorno, che vivere é davvero una meravigliosa avventura. E spero di affrontare questo 2008 con la curiosità di scoprire, di imparare, la voglia di divertirmi e di riflettere, la capacità di stare accanto a chi voglio bene, di "essere luminosa", come una persona un pò stramba quest'anno mi ha detto. E spero di avvertire, nel prossimo anno, tutto il calore e l'affetto che, nell'anno passato, non mi é mai mancato. E sono certa che tutto andrà per il meglio...
Chi mi conosce sa bene quanto quest'anno sia stato per me importante. Travagliato, con più momenti di riflessione che di pura euforia. Con tanti piccoli stravolgimenti. Ma davvero importante. Anche se la mia vita é apparentemente la stessa, anche se il mio unico mezzo di trasporto a Firenze é ancora la bici, anche se dal di fuori sono sempre io. Forse con un pò di stanchezza in più, ma la stessa voglia di riscattarmi, di iniziare a correre senza fermarmi più.
E sono sempre io, con la serena consapevolezza che persone importanti per me, in questo anno, lo sono diventate ancora di più. Con la loro capacità di starmi vicino, di ascoltarmi per ore, di sorbirsi i miei flussi di coscienza e farmi sentire spensierata con la loro allegria, il loro entusiasmo, la loro voglia di essere felici. E sono sempre io, ma con il piacere di scoprire quanta bellezza risiede in alcune persone. E la voglia di scoprire, di fidarsi ancora non é offuscata dall'amarezza delle delusioni. Che puntualmente quest'anno ci sono state.
E sono ancora io. Con la stessa voglia di mettermi in gioco, di essere ambiziosa e di guardare al futuro con determinazione e coraggio. Perché io lo so che non mi sono mai arresa.
Ecco quello che ogni anno lascia...un tassello in più nel puzzle che ogni persona é, tante sfumature diverse sul progetto di noi, della nostra esistenza.
E dal nuovo anno non vorrei nulla in più o in meno. Solo vita, pura vita. Con i momenti di scoramento e quelli di grinta, con le giornate serene a scrutare il mare e quelle fatte di angoscia e di ansia, a pochi giorni da un esame. Con tanti sorrisi, abbracci sinceri, chiacchierate chiarificatrici, e bevute allegre con le persone alle quali vuoi bene.
Ma forse c'é solo una cosa che vorrò mantenere stretta nell'anno che verrà. Vorrei tanto tanto entusiasmo. Da impiegare nei miei studi, da riuscire a trasmettere a chi mi é vicino. Vorrei sentire sempre gli stessi battiti accelerati. Che avverto quando scopro, giorno dopo giorno, che vivere é davvero una meravigliosa avventura. E spero di affrontare questo 2008 con la curiosità di scoprire, di imparare, la voglia di divertirmi e di riflettere, la capacità di stare accanto a chi voglio bene, di "essere luminosa", come una persona un pò stramba quest'anno mi ha detto. E spero di avvertire, nel prossimo anno, tutto il calore e l'affetto che, nell'anno passato, non mi é mai mancato. E sono certa che tutto andrà per il meglio...
lunedì, dicembre 24, 2007
Ad esempio a me piace il Sud...
Ad esempio a me piace la strada col verde bruciato,
magari sul tardi... macchie più scure senza rugiada
coi fichi d'India e le spine dei cardi....Rino Gaetano "Ad esempio a me piace il Sud"
Ora mi trovo io a scrivere un post che condivide pienamente quanto scritto da Laura.
Perché tornare a casa é sempre tornare a casa. Anche se ormai Firenze é la tua stabile dimora, anche se lì hai ormai tanti amici, i tuoi interessi, tutto ciò che riempie la tua agenda o il tuo cinema prefeito.
Anche se partire é sempre uno stress...con le valigie sempre troppo grandi, il traffico intenso e le traversate che durano pure dodici ore, se scegli il giorno sbagliato.
Ma tornare, ogni volta, sembra essere sempre la prima. Col profumo intenso del muschio del presepe, che ti accoglie appena metti piede in casa. Con gli spazi grandi della mia casa, la luce che entra di mattina, il casino che fanno i galli del vicino. E poi la bellezza delle montagne innevate,che mi piace tanto guardare quando sto sul terrazzo in mansarda.Anche col freddo pungente. Le risate, le voci di 6 persone insieme, la cucina di mia mamma, le chiacchierate interminabili che faccio con lei, tutte le volte che propongo a mio padre di aiutarlo a fare qualcosa e puntualmente faccio disastri. I giri in macchina per pomeriggi interi con le mie amiche e non smettiamo mai di parlare. Le serate con tutto il gruppo a contare se ci sono posti in macchina. Il pranzo di Natale e le levatacce di papà per andare presto in pescheria. I regali sotto l'albero e il panettone panna e cioccolato. Perchè a me le cose semplici proprio non piacciono. I colori del Sud. Di un rosso violento, arso d'estate. D'inverno, d'un candore accecante. Ecco un pò delle cose per cui vale la pena tornare. E non m'importa se non tornerò più a vivere qui. Se il tempo per avere tutto ciò sarà sempre sempre di meno. Ogni volta tornare é sempre riappropriarsi delle proprie radici, capire quanto questi colori sono parte di te. Sono gran parte della tua vita. Ti hanno accompagnato mentre imparavi a camminare, a vivere, a difenderti. E saranno in te anche quando sarò ormai una donna.Ad esempio a me piace il Sud...
magari sul tardi... macchie più scure senza rugiada
coi fichi d'India e le spine dei cardi....Rino Gaetano "Ad esempio a me piace il Sud"
Ora mi trovo io a scrivere un post che condivide pienamente quanto scritto da Laura.
Perché tornare a casa é sempre tornare a casa. Anche se ormai Firenze é la tua stabile dimora, anche se lì hai ormai tanti amici, i tuoi interessi, tutto ciò che riempie la tua agenda o il tuo cinema prefeito.
Anche se partire é sempre uno stress...con le valigie sempre troppo grandi, il traffico intenso e le traversate che durano pure dodici ore, se scegli il giorno sbagliato.
Ma tornare, ogni volta, sembra essere sempre la prima. Col profumo intenso del muschio del presepe, che ti accoglie appena metti piede in casa. Con gli spazi grandi della mia casa, la luce che entra di mattina, il casino che fanno i galli del vicino. E poi la bellezza delle montagne innevate,che mi piace tanto guardare quando sto sul terrazzo in mansarda.Anche col freddo pungente. Le risate, le voci di 6 persone insieme, la cucina di mia mamma, le chiacchierate interminabili che faccio con lei, tutte le volte che propongo a mio padre di aiutarlo a fare qualcosa e puntualmente faccio disastri. I giri in macchina per pomeriggi interi con le mie amiche e non smettiamo mai di parlare. Le serate con tutto il gruppo a contare se ci sono posti in macchina. Il pranzo di Natale e le levatacce di papà per andare presto in pescheria. I regali sotto l'albero e il panettone panna e cioccolato. Perchè a me le cose semplici proprio non piacciono. I colori del Sud. Di un rosso violento, arso d'estate. D'inverno, d'un candore accecante. Ecco un pò delle cose per cui vale la pena tornare. E non m'importa se non tornerò più a vivere qui. Se il tempo per avere tutto ciò sarà sempre sempre di meno. Ogni volta tornare é sempre riappropriarsi delle proprie radici, capire quanto questi colori sono parte di te. Sono gran parte della tua vita. Ti hanno accompagnato mentre imparavi a camminare, a vivere, a difenderti. E saranno in te anche quando sarò ormai una donna.Ad esempio a me piace il Sud...
martedì, dicembre 18, 2007
Wind of change
Mi hanno sempre esaltato i cambiamenti. La voglia di imbattersi in nuove battaglie, l'entusiasmo di avere nuovi obiettivi. Ed é bello pure sentire l'affanno che accompagna la corsa verso nuove mete.
E' troppo tempo che mi sento in un limbo. A metà fra il voler acquisire nuove sicurezze e l'adagiarmi ancora nelle vecchie paure...é che comincio a sentire la fatica di questo anno e di essere un pò stanca delle cattive notizie, delle esperienze spiacevoli, dei progetti che non vanno in porto. E' che la mia nave sembra essersi arenata in mare aperto...già lontana dalle antiche paure, che ormai ho superato, ma ancora non vicina al progetto di me, della mia vita. Ma ciò che mi consola é che ho tanto fiato in gola e che ricomincio a sentire la rabbia, quella positiva, che dà nuovo vigore alle mie gambe, nuova energia ai miei sogni. So che devo lanciarmi e ricominciare a infondere entusiasmo a chi mi é vicino, ad essere grintosa e piena di speranza. E non voglio più mollare o stare un attimo in più a chiedermi perché tutto mi sembra vada per il verso sbagliato, o a meditare sulle mie ferite. C'é così tanto ancora da vivere, da scoprire, da conquistare...che fermarmi mi sembra davvero un sacrilegio.
E' troppo tempo che mi sento in un limbo. A metà fra il voler acquisire nuove sicurezze e l'adagiarmi ancora nelle vecchie paure...é che comincio a sentire la fatica di questo anno e di essere un pò stanca delle cattive notizie, delle esperienze spiacevoli, dei progetti che non vanno in porto. E' che la mia nave sembra essersi arenata in mare aperto...già lontana dalle antiche paure, che ormai ho superato, ma ancora non vicina al progetto di me, della mia vita. Ma ciò che mi consola é che ho tanto fiato in gola e che ricomincio a sentire la rabbia, quella positiva, che dà nuovo vigore alle mie gambe, nuova energia ai miei sogni. So che devo lanciarmi e ricominciare a infondere entusiasmo a chi mi é vicino, ad essere grintosa e piena di speranza. E non voglio più mollare o stare un attimo in più a chiedermi perché tutto mi sembra vada per il verso sbagliato, o a meditare sulle mie ferite. C'é così tanto ancora da vivere, da scoprire, da conquistare...che fermarmi mi sembra davvero un sacrilegio.
martedì, dicembre 04, 2007
Pervasa da uno spirito natalizio?
E' già da un pò di anni che non avverto più lo spirito natalizio. Almeno da quando ci riunivamo , io, le mi sorelle e Ubi, davanti al pianoforte e puntualmente mi escludevano perché ridevo e non mi impegnavo a cantare. Oppure quando giravamo per i boschi alla ricerca del muschio vellutato e assistevo rapita alla preparazione del presepe che, puntualmente, durava circa tre settimane, dato che papà doveva ricercare effetti scenici degni di Cinecittà.E poi c'era l'attesa dei regali, le risate soffocate quando gli zampognari si presentavano a casa ed erano stonati, ridicoli e innaturali. E poi c'era la messa di Natale che seguivamo dietro le quinte, ridendo a più non posso perché ogni volta qualcuno, sull'altare, faceva cadere qualcosa o inciampava.L'odore degli abeti, la magia delle luci sulle case, lo spirito di buonismo che pervadeva tutti.
Ed é, appunto, quell'ostentazione di buonismo che ha svilito il senso del Natale. Il consumismo che regna sovrano, l'ostentazione esasperata che, larga parte hanno nella nostra società, ma che a natale raggiungono un acme inimmaginabile. E si arriva stufi al pranzo di Natale. Già sazi delle pubblicità iniziate mesi prima, delle luci pacchiane e dei sorrisi artificiali.
Però oggi pomeriggio é successo qualcosa di strano. Camminavo per le strade di questa città ed una sensazione, in crescendo, si é impossessata di me. E, ad un tratto, avrei avuto voglia di distribuire muffins all'intero quartiere, abbracciare forte forte le persone che adoro e imparare tanto, per poter essere utile una volta in più.Saziarmi dei sorrisi della gente, arricchirmi con le storie di vita altrui...uno di quegli autentici momenti in cui la vita ti sembra troppo breve per contenere quello che davvero vorresti ci fosse, e sensazioni inspiegabili sembrano un fiume in piena.
Non so se é il ritorno dello spirito natalizio, attimi di inaspettata luce o, forse, é pura felicità. Sì, perché forse ha ragione Ale...la felicità é effimera, é passeggera, ti colpisce quando meno te l'aspetti e ti rapisce in un vortice senza razionalità. Ed é, certo, una duratura serenità quella verso cui, piuttosto, si deve mirare. Ma io sono fatta così...sarà la mia natura instabile, il mio essere profondamente lunatica, metereopatica e contorta, ma adoro questi momenti di gioia intensa. Poco importa se durano quanto un battito di ciglia...la vita non finisce mai di stupirmi e, mai come ora, sto capendo quanto essere adulti sia difficile, complicato ma assolutamente esaltante.
P.S.:Qui la preparazione della cena di domani é già iniziata...mi sto chiedendo seriamente se dovrà arrivare un'alta carica dello stato, dato che Linda ha iniziato a cucinare da ora ed ha attacchi di ansia ogni cinque/dieci minuti.
P.S del P.S: Auguri Ubi!!!!Se c'é una persona alla quale penso quando il tempo scorre sei tu...sei la persona che meglio dimostra quanto il logorio del tempo su alcuni non faccia effetto!Riesci ad essere esattamente allegro, goliardico e idealista come dieci anni fa. Non ci risparmi imitazioni, battute sagaci ma anche preziosi consigli.E la cosa più bella di te é che sogni, e non ti vergogni di farlo.Rimarrai sempre il miglior poeta che conosco...tvb!
Ed é, appunto, quell'ostentazione di buonismo che ha svilito il senso del Natale. Il consumismo che regna sovrano, l'ostentazione esasperata che, larga parte hanno nella nostra società, ma che a natale raggiungono un acme inimmaginabile. E si arriva stufi al pranzo di Natale. Già sazi delle pubblicità iniziate mesi prima, delle luci pacchiane e dei sorrisi artificiali.
Però oggi pomeriggio é successo qualcosa di strano. Camminavo per le strade di questa città ed una sensazione, in crescendo, si é impossessata di me. E, ad un tratto, avrei avuto voglia di distribuire muffins all'intero quartiere, abbracciare forte forte le persone che adoro e imparare tanto, per poter essere utile una volta in più.Saziarmi dei sorrisi della gente, arricchirmi con le storie di vita altrui...uno di quegli autentici momenti in cui la vita ti sembra troppo breve per contenere quello che davvero vorresti ci fosse, e sensazioni inspiegabili sembrano un fiume in piena.
Non so se é il ritorno dello spirito natalizio, attimi di inaspettata luce o, forse, é pura felicità. Sì, perché forse ha ragione Ale...la felicità é effimera, é passeggera, ti colpisce quando meno te l'aspetti e ti rapisce in un vortice senza razionalità. Ed é, certo, una duratura serenità quella verso cui, piuttosto, si deve mirare. Ma io sono fatta così...sarà la mia natura instabile, il mio essere profondamente lunatica, metereopatica e contorta, ma adoro questi momenti di gioia intensa. Poco importa se durano quanto un battito di ciglia...la vita non finisce mai di stupirmi e, mai come ora, sto capendo quanto essere adulti sia difficile, complicato ma assolutamente esaltante.
P.S.:Qui la preparazione della cena di domani é già iniziata...mi sto chiedendo seriamente se dovrà arrivare un'alta carica dello stato, dato che Linda ha iniziato a cucinare da ora ed ha attacchi di ansia ogni cinque/dieci minuti.
P.S del P.S: Auguri Ubi!!!!Se c'é una persona alla quale penso quando il tempo scorre sei tu...sei la persona che meglio dimostra quanto il logorio del tempo su alcuni non faccia effetto!Riesci ad essere esattamente allegro, goliardico e idealista come dieci anni fa. Non ci risparmi imitazioni, battute sagaci ma anche preziosi consigli.E la cosa più bella di te é che sogni, e non ti vergogni di farlo.Rimarrai sempre il miglior poeta che conosco...tvb!
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