giovedì, maggio 17, 2007

Perché vuoi fare medicina?

Qualche giorno fa mi è stato chiesto, per l'ennesima volta, perché voglio essere un medico.
Ormai chiunque me l'ha domandato...dal giornalaio ai medici dei reparti che frequento che, vivamente, tendono a sottolineare che é una "vita violenta".
E più vado avanti, più mi accorgo che io una risposta non so darla.
Certe cose ce le hai dentro e basta. E' inutile cercare una genesi o tormentarsi nel vano tentativo di ricordare il giorno preciso in cui é nata una grande passione. Sai che, in fondo, é sempre stata lì, quasi in un angolo speciale del tuo cuore. E con te é cresciuta, é maturata, si é affinata dopo aver fatto l'esperienza dura, estenuante degli ostacoli, della sofferenza. E sai che lì rimarrà e, anzi, col tempo s'infiltrerà totalmente in te. Come sangue che non smette mai di pulsare. Linfa vitale che ti manderà costantemente avanti.

E potrei apportare le più varie motivazioni. Perché voglio fare medicina? Perché ho sempre messo gli altri avanti a me stessa, perché adoro la vita e , pertanto, diventa ,per me, un imperativo categorico difenderla, sostenerla, battermi al limite delle mie forze per salvaguardarla.
Perché ho visto troppe volte da vicino la sofferenza. E nello specifico quell'amara rassegnazione di chi non può più giocare alcuna sua carta. E mi sono giurata che mai, mai più avrei accettato la rassegnazione alla morte senza poter almeno provare a far qualcosa.
Perché fra le mie priorità assoluta c'é quella di essere un punto di riferimento per i miei futuri pazienti, un faro che riporti un pò di luce nel dramma della sofferenza, della paura generalizzata che la malattia comporta. E potrei continuare per altre 1000 pagine, senza trovare una risposta precisa. Posso solo aggiungere che oggi per me é stata una giornata importante. Anzi importantissima.

Sono entrata per la prima volta in sala operatoria. E mentre ero arrampicata dietro le spalle del chirurgo, mi é venuto da pensare a quanto una persona possa cambiare nell'arco solo di 30 secondi. E' bastato indossare una mascherina e una divisa verde, che mi stava notevolmente grande, per lasciare un enorme divario fra quella che ero e quella che sono diventata.
Non avrei mai creduto che la visione di sangue o di anse intestinali avrebbe potuto lasciarmi così fredda. O meglio fredda non lo ero e non lo sarò mai. Solo che mi sentivo lucida. E' questo il termine esatto. Lucida al punto che se in quel momento, per assurdo, ci fosse stato bisogno di fare qualcosa, avrei nascosto la paura in una taschina della divisa e mi sarei adoperata nel migliore dei modi. E mentre l'intervento stava per terminare e per il chirurgo e i suoi specializzandi era solo pura e semplice routine, uno dei 9 interventi della giornata, io avevo dentro una gioia immensa. Quasi insostenibile. Perché la forza, la grinta, la tenacia stanno prendendo il sopravvento su ogni mio timore. E mai questa strada mi é sembrata più luminosa...

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella domanda sai?! Racchiude in sè il senso di una scelta di vita, di ciò che sei e di ciò che vorrai essere. Torniamo al solito dilemma se sia meglio farsi delle domande o cercare delle risposte. Non per banalizzare ma è come se mi chiedessero: " perchè sei interista?". Beh, le risposte sono talmente tante e diverse. Dopo anni ed anni di sofferenze, vedrai, nessuno me lo chiederà più.. Nuario

Anonimo ha detto...

Ho letto proprio ora... una sintesi perfetta del tuo pensiero e dell'innatività della tua scelta.. bisogna saper difendere quello che per noi è prezioso.. e son sicuro che la tua scelta lo è.. nn mollare nanny
alessio

Fra ha detto...

Sono anni che cerco di spiegare a chiunque mi faccia la stessa domanda che una risposta non c'è.
Nessuno da un giorno ad un altro sceglie questa strada, c'è qualcosa, dentro di noi, che è lì da sempre, che cresce con noi e ci spinge a seguire il nostro destino.
Io non so e non saprò mai il vero perchè della mia scelta, ma so che non avrei potuto fare nient altro, perchè nel fare qualsiasi altra cosa mi sentirei fuori posto.
Ieri mattina, quando ci siamo messe divise e mascherine e siamo entrate in quella sala, l'ho capito come non mai.

Stefania ha detto...

Bene, sono contenta che tu abbia trovato con tanta sicurezza la tua strada, scrivimi presto ok? Ti aspetto.

Anonimo ha detto...

Quando mi viene posta questa domanda come tutti non ho una risposta precisa....alla fine, alla base di tutto c'è sempre una volontà di aiutare gli altri e mi sembra inutile chiedere il motivo che può spingere un ragazzo a fare una scelta di vita simile.
Siccome la risposta mi sembrava scontata e banale e già insita nella domanda, un giorno ho iniziato a rispondere in un altro modo....ho fatto medicina per diventare pediatra e poter consolare le mamme!!
nessuno ha più voluto approfondire....chissà perchè!?!?!?

Iandtheworld ha detto...

Grazie. Grazie perchè sentire altri che pensano le stesse cose che penso e sento io mi da un'enorme fiducia. Fiducia perchè il test di ammissione io quest'anno non l'ho passato. Ed oltre alla rabbia, alla delusione e a tutto il resto, si è aggiunta anche un'immensa solitudine derivante dal fatto che le persone intorno a me, la mia famiglia e i miei amici, sembraveno non capire ciò che mi stava succedendo. "Ti iscrivi a qualcos'altro e poi vedrai che ti appassioni, conoscerai nuovi amici e poi se proprio ci tieni lo ritenti l'anno prossimo...." Se proprio ci tieni? Fare il medico, o meglio dire essere un medico (questa è la mia filosofia, il che è molto diverso) è la mia vita, non potrei fare o appassionarmi a nient'altro. E proprio non c'è un perchè, si tratta di un'innata predisposizione che ti cambia la vita, il modo di pensare e il modo di vivere. Per quanto mi riguarda posso dire di avere sempre vissuto gli ospedali e le sofferenze in prima persona, ma posso solo ringraziare di aver passato quello che ho passato, e nonostante il dolore e l'amara consapevolezza, ora posso dire che tutto questo mi ha reso più forte e mi ha reso partecipe di un mondo che voglio fare mio, interamente, senza nessuna esclusione di colpi.
Ed è in una sera come questa, quando la malinconia mi assale lasciando non molti pensieri positivi riguardo al test dell'anno prossimo, che voglio dire a tutti quelli come me di non mollare mai, di credere in ciò che si è e ciò si vuole essere nella propria vita, e di non farsi influenzare da niente e da nessuno. Ci risentiamo fra 7 anni, quando sono sicura sarò laureata in Medicina e Chirurgia.

Anonimo ha detto...

Anche io vorrei entrare in medicina e mi sto preparando per il test 2009/10...Ma ho paura...
Paura che poi non mi piaccia...Paura di sbagliare..

Anonimo ha detto...

sono solo una studentessa al terzo anno di superiori ed ho scelto un indirizzo completamente diverso dalla mia vera passione che è quella della medicina! comcordo pienamente con voi, penso sia una professione completamente diversa dalle altre, è una scelta di vita! quando immagino il mio futuro non mi vedo in altro modo che con un bel camice bianco...