lunedì, agosto 25, 2008

Prigionia forzata

E' passata solo una mattinata dall'inizio della mia prigionia. E dopo aver vagato per i due piani, il giardino e la mansarda già non ne posso più. E la cosa preoccupante é che non so quando questa avrà fine.
Questa volta a costringermi alla reclusione non sono state le mie assurde maratone di studio, né una febbre improvvisa o la totale assenza di voglia di uscire. Anzi, i giorni scorsi sono stati fantastici fra un pò di studio, passeggiate, aperitivi e serate sempre in giro fino a tardi. E per questa nuova settimana avevo tanti progetti...passare più tempo possibile con i miei amici, andare un pò al mare, fare il pieno di vita meridionale, in modo che possa bastarmi fino a natale...e, invece, i miei mille propositi si sono sgretolati ieri sera. Nulla di grave ma comunque sufficientemente da non consentirmi di uscire di casa fino a quando la situazione si sarà risolta. E non credo possa risolversi a breve, dato che i dentisti sono in vacanza e non sono reperibili.
E mi fa rabbia, cavolo. Tanto più che potrei andare all'esame in queste condizioni e io già i chirurghi non li sopporto, e tutti gli esami che hanno qualcosa di chirurgico mi vanno male, e poi, cavolo, mio padre se mi vede con la faccia triste si arrabbia e se rido mio fratello inizia a ridere. E tra un pò torna Cetta ed é più di un mese che non la vedo e per festeggiare il suo ritorno dai concerti balcanici, avrei voluto uscire e fare baldoria, e invece non posso farlo. E poi domani c'é il pranzo con gli americani e vorrei tanto defilarmi ma non posso.E poi l'inglese non é il mio forte e loro hanno un marcatissimo accento americano,solo che in fondo mi fanno ridere ma io non posso ridere e fare la simpatica e sarò costretta al mutismo e mi dà fastidio stare zitta. E poi anche mangiare diventa difficile e se mangio anche un solo giorno un tantino di meno,inizio a fluttuare nei pantaloni e proprio non mi va. E poi ho un'abbronzatura a chiazze e tanti nuovi vestitini che, ovviamente, non posso mettere perché sono imprigionata. E devo studiare le occlusioni intestinali e mi annoio e se non avessi rifutato il voto di quel rimbambito a quest'ora starei facendo altro. E voglio smaterializzarmi ed essere altrove, perché vorrei vedere tante persone che ora sono lontane, ma anche questo non é possibile. Ed essere allegra, solare ed entusiasta come sono sempre in questo periodo ma in questi giorni un pò di meno, per ovvie ragioni. E vorrei saper scrivere come un tempo, quando avevo il sacro dono della scrittura e rileggermi era proprio un piacere. Così forse questo illogico monologo avrebbe qualcosa di simile ai flussi di coscienza che mi piaceva troppo leggere, e non sembrerebbe uno dei temi sgrammaticati degli alunni di mio padre...che mi fanno piegare in due dalle risate ma anche riflettere. Perché se le generazioni attuali, si interessassero un pò di più alla cultura invece che al fantacalcio, forse i risultati si vedrebbero eccome. Che poi, é una cosa che mi fa indignare e tanto, che secondo Bossi sono le scuole meridionali ad abbassare il livello di istruzione nazionale. E, forse, pensando a certi prof che ho avuto, c'avrebbe pure un pò ragione, ma poi ricordando quelle fantastiche lezioni di filosofia o le dissertazioni letterazione del migliore professore di italiano che abbia mai avuto, allora, beh, l'indignazione ritorna.E poi non ho ancora capito se Bossi é laureato in medicina o non ha terminato perché, cavolo, allora se lui e Calderoli sono medici, forse ci riuscirò anch'io. E poi, dopo tutte le fatiche di questi anni e le ore di studio e l'impegno e il sudore e i pianti, beh, é ovvio che ci riuscirò. E in fondo la "sindrome di sailor moon" é la mia salvezza. A volte guardo il mio fonendo rosa e mi ripeto che tutto, assolutamente tutto, é superabile. E poi mi esalto tantissimo e inizio a saltellare. E spesso succedono delle piccole tragedie. Come quella che ora mi costringe agli arresti domiciliari. E, cavolo, tra meno di dieci giorni ho un esame. Che secondo tutti é un esame facile, ma ovviamente a me le cose facili riescono sempre peggio delle cose difficili. E poi io e i chirurghi non ci sopportiamo ed é un'assenza di empatia che non so da dove venga. E invece l'ultimo esame che ho fatto mi é piaciuto tanto tanto. E aveva proprio quel pò di internistico che già so che in futuro mi piacerà da impazzire. E mi ha dato la possibilità di scoprire che il feocromocitoma é la metafora un pò della mia vita. E, insomma, paragonare la propria vita ad un tumore é molto macabro, ma non é così negativo come potrebbe apparire. E non vedo l'ora di assillare le mie amiche con queste metafore che sono anni che propongo. Da quando la pompa sodio-potassio mi faceva stare ore a fantasticare.E, comunque, cavolo, scegliere la specializzazione é difficilissimo. Dovrò fare questo lavoro per trent'anni e più e vorrei l'emozione pura, arrivare ogni giorno al lavoro con quel misto di agitazione, ansia di scoprire e di imparare. Ogni singolo giorno voglio l'ebbrezza. E, spesso, mi dicono che sono idealista ma sognare é il mio antidoto contro la tristezza. E finora mi ha sempre preso per i capelli nei momenti no. E poi sogno una casa grande con tanti bambini chiassosi e disordinati che mi fanno regredire all'infanzia ogni volta che é possibile e una barca. Perché senza il mare potrei anche morire. Ed é pure vero che i miei sogni sono rimasti quelli di un'adolescente sognatrice. Ma chissenefrega. Il mio lato infantile mi piace tanto, mi fa sorridere e spero prenda il più possibile il sopravvento sul lato paranoico.
E comunque é assolutamente vero che nelle case del Sud ogni occasione é buona per mangiare, ogni problema si risolve mangiandoci su, ogni preoccupazione passa dopo un sano pasto. Non ho capito, però, perché in questa casa si seguano i dettami di mio fratello. E, quindi, non esiste nessun tipo di amaro, dato che mio fratello ha deciso che fanno mooolto male. Mentre, invece, é ammessa la grappa, per un altrettanto sconosciuto motivo. E dato che odio la grappa sono condannata a non digerire e quindi a lasciare questi penosi post sul blog, in sclero puramente post-prandiale.
In compenso in questa casa l'ultimo ritrovato della medicina fai-da-te marocchina sta riscuotendo grande successo...all'inizio papà era scettico e, sebbene dicessi che erano erbe naturali, secondo lui la provenienza marocchina era sufficiente a catalogare il mio fantastico regalo come droga!E, invece, si é trovato a darmi ragione e ad esaltare i poteri terapeutici di questa specie di vix naturale e in più é tutto il giorno che é gentilissimo, disponibile e comprensivo se rispondo in maniera acida e tagliente. Avrò drogato mio padre???

1 commento:

Luci ha detto...

Fernanda ti avevo già detto di smtterla di farti di qualsiasi cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!! questo post non ha un senso logicooooooooooooooooooo!!!!!!!