Questo é un post che sta cercando di venire fuori da tanto.Sono settimane che prova a venir fuori, con passi timidi e incerti. Ma poi, il poco tempo a disposizione, le pagine da studiare, la mancanza di quell'ispirazione luminosa che deve guidare il mio scrivere, fanno morire le intenzioni sul nascere. Oggi, però, leggendo il profetico blog di Laura -che guardandosi dentro, alla sua maniera appassionata e inconfondibile,ti esorta, implicitamente, a fare lo stesso- é come se avessi preso per i capelli il groviglio di pensieri ed emozioni che mi si agitano dentro da un mese a questa parte. Ed é arrivato il momento che vedano la luce. Se non altro, perché , se qualcosa di buono questo blog ha avuto, é che mi ha permesso sempre di fare un resoconto. Di tentare l'utopistica impresa di mettere ordine in quella che Lucilla ha definito "tutto e il contrario di tutto".
Sono mesi in cui mi sento in cammino. E, come ogni cammino che si rispetti, faccio grandi balzi in avanti, un attimo dopo mi fermo esausta, per poi riprendere a saltellare. Nulla di nuovo in tutto ciò. Chi mi conosce sa quanto sono capace di essere energica ed entusiasta ed, un attimo dopo, sfiduciata e ombrosa. Ma, all'alba dei miei 23 anni, posso dire di essere giunta ad una svolta.
E, tranquilli, non arriverà una sviolinata o una dichiarazione in stile "bacio perugina". Ma non posso nascondere -e il mio sorriso spesso ebete non riuscirebbe a farlo- quanta luce sia entrata nella mia vita.
Così, in maniera così inaspettata e assolutamente non calcolata, che ancora oggi fatico a ripercorrerne le orme.
E mi ha fatto vacillare, riflettere ossessivamente sull'eventualità di questo viaggio, perdermi nei meandri della ragione, per poi provare, una volta, una sola volta, a seguire solo quello che voleva il mio cuore.
Ma, impossibile é per chi ha fatto della lucida razionalità la sua guida, affidarsi totalmente all'istinto.Ho provato, però, a lasciarmi trasportare da quello che voleva la vera me stessa, quella nascosta, sotto le macerie di libri, libretti e appelli. Quella che è abituata a dire no ad un aperitivo con le amiche, se una settimana dopo c'é un esame. Quella che ormai non si chiede neanche più perché debba dormire 4 ore a notte i giorni prima. Quella che, purtroppo, arrivare a fare queste cose in automatico, dimenticandosi che tutto fuori brulica di vita.Ecco. Non ho potuto resistere, difendermi, costruire nuove barriere perché tutto in questo nuovo rapporto mi porta alla vita. Ad una vita luminosa, accecante, ogni giorno entusiasmante se ho avuto il raro privilegio di incontrare una persona che vive appassionatamente.E riesce a farsi brillare gli occhi se un bambino gli sorride, se ascolta paroloni incomprensibili all'odioso Tgeconomia e capisce di cosa si sta parlando, se é attento e curioso anche quando gli parlo di pus e di steatorrea. E mi sono ritrovata ad essere esploratrice di me stessa, di quelle stanze tenute troppo a lungo al buio,di quei lati di me che, non so per quale assurda convinzione, ritenevo non dovessero necessariamente venire fuori.
E mi guardo dall'esterno, con un sorriso sereno:quando penso che in fondo le prese in giro sull'iperglicemia dei miei discorsi, da parte di Maria e Lucia me le merito tutte, se penso a quando mi perdo in pensieri lontani e vicinissimi,a quanto belli, forti, luminosi siamo quando ,insieme, con un misto si esaltazione ed ambizione, immaginiamo di poter raggiungere ogni obiettivo prefisso.
E questo senso di completezza non mi appiattisce. Anzi, mi porta ad essere ogni giorno più diligente di quello prima, a svegliarmi con il sorriso per tutto quello che avrò da scoprire, imparare, conoscere. Una sorta di entusiasmo persistente che sta, serenamente e spontaneamente, pervadendo i miei studi-che tra l'altro amo ogni giorno più senza limiti-, il rapporto con i miei genitori, con le mie amiche. Ogni giorno più speciale, più forte, più nostro. E dalle quali ormai non posso proprio più staccarmi.
Forse é un retaggio dei film estivi deprimenti. Quelli in cui, quando il protagonista si sente smisuratamente felice, ecco che una disgrazia era già alle porte. O dello stile di vita moderno. Così veloce, così stressante, così adrenalinico da abbattere ogni picco di serotonina.
O, soprattutto, dell'incapacità di saper riconoscere la felicità.
E, così, mi sono trovata sempre ad interrogarmi sulla semeiotica di questa strana "malattia". Ora la vedo, la percepisco, la sento in ogni fibra di me. E, mai come ora, ho la sensazione che questo miscuglio di pace, inquietudine, entusiasmo, impegno, curiosità sia qualcosa di molto molto simile. E molto persistente. Molto lontano da quell'euforia effimera e passeggera che mi faceva, in passato, saltellare sporadicamente e, ahimé, mi é costata un incisivo.
4 commenti:
Non so se questo momento di estatica fibbrillazione sentimentale sia merito tuo, della sorte o di qualcun altro.. Posso solo riportarti il pensiero di Blaise Pascal, il quale sosteneva che "Le ragioni del cuore non possono essere spiegate dalla ragione". Io aggiungerei che non possono e non devono essere spiegate con la ragione... Sono contento che la tua Vita ti abbia riservato tante belle persone che hanno saputo e sanno capirti, scorgerti, stimarti, appassionarsi al favoloso mondo di Nanny... Perchè quello è ciò che sei e ciò che abita ed alberga in te: un favoloso mondo.. E chi ti ama o ti vuole bene, da tanto tempo ed anche da poco(...), merita di essere amato e stimato perchè ha saputo cogliere la tua suadente essenza e cogliere la sottile fragranza della tua giovane, nobile e fresca anima.. Con affetto, Nuario.
fernanda mi sa che l'ade sull'affetto non ti serve.
hai raggiunto il traguardo di cui ti parlavo un paio di mesi fa: vivere fino in fondo quello che stai attraversando. sono orgogliosa di te.
Mamma mia Fendina a te C'è posta per te ti fa un baffo!!!! Ha ragione Lucilla l'ade non ti serve più, oppure ti possiamo portare come esempio di "prima e dopo la cura"....
Ops... Fibrillazione con una sola "b"...
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