Cresciamo. Con una crescita lenta, piena di intoppi e di regressi, di cadute e di risalite. E tutto questo mentre la vita scorre, i ritmi frenetici ti assorbono e la routine incalza.
Cresciamo e non ce ne accorgiamo.
E mi fa tenerezza vedere quella che ero. Più o meno un anno fa in questo periodo mi angosciavo per una stupida firma di frequenza. Un anno dopo, nello stesso periodo, affronto un colloquio di psicologia clinica, chiedendomi se esiste un modo per essere all'altezza. Della sofferenza, delle battaglie che dovrò rassegnarmi a perdere, del concetto, per me inaccettabile, che non tutto può volgere al bene, che non siamo divinità scese in terra e che, per quanto cercherò di essere responsabile e diligente, qualcosa cmq mi sfuggirà sempre.
E mi accorgo di crescere molto più ora. In un periodo in cui affronto dubbi esistenziali un giorno sì e l'altro pure. In un periodo in cui ogni giorno c'è sempre qualcosa di più grande da affrontare. In un periodo in cui, però, riesci a dare il giusto peso a tutto.Forse crescere é questo.
E' ridere spensierata con le amiche a pranzo e, un attimo dopo, trovarti a pensare questioni irrisolvibili.Forse crescere é questo.
Cercare perennemente un equilibrio che non troverai mai. E soprattutto capire che il fantastico acquario in cui eri cresciuto, protetto, rassicurato e coccolato, l'hai definitivamente lasciato.Ora c'é l'acqua alta, le bufere e i maremoti che non ti danno il preavviso.
Ma crescere é anche sentire che devi avere una missione nel mondo. Che non puoi sfuggirne.
Non é necessariamente abbandonare gli ideali della adolescenza ma capire che puoi usarli per farne qualcosa di buono. E' abbandonare i sogni di gloria per conservarne altri, molto più ristretti, ma ugualmente validi.E' smettere di girare con la testa tra le nuvole. Per cominciare a vivere.
2 commenti:
Psicologia clinica, interessante... Testi consigliati?
Spero tu abbia passato buone feste. Un bacione
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