Gli occhi si chiudono e questo post non spiccherà certo per i periodi brillanti, dato il sonno che ho! Ma non potevo andare a recuperare le ore di sonno perdute, senza prima scrivere di ieri sera.
Che dire?Ogni volta che tutta la truppa si trova, c'é qualcosa da scrivere. E forse sarò ripetitiva, forse scriverò sempre le stesse cose, ma a volte mi viene da pensare a quanto sono stata fortunata.
Prima dell'inizio dell'avventura universitaria ,credevo di trovare davvero completamente un altro contesto. Con un pò di tendenza alla generalizzazione, credevo che gli studenti di medicina fossero tutti fra lo snob e i deliri di onnipotenza. Immaginavo che sarebbe stata una corsa ad ostacoli in cui, oltre a pensare a quanto arduo é il percorso, devi impiegare una massiccia dose di energia a sgomitare.
E poi venivo da un periodo di grandi delusioni di amicizia. Credevo quasi che lo scetticismo e un cinismo, tutto nuovo per me, avessero la meglio.
E, invece, quando ho conosciuto, a poco a poco, tutti gli elementi della truppa, ho cominciato ad abbassare le difese. E a capire che forse il meglio doveva ancora arrivare. Sono nate grandi, grandissime amicizie, altre che forse rimarranno più in superficie, come sempre accade nella vita.E ogni volta ritrovarsi, puntualmente tutti brilli, a ridere e a fare casino, é sempre come trovarsi per la prima volta. E mi accorgo quanto ancora c'é da scoprire in ognuno di loro, quanto ogni persona abbia dentro un mondo affascinante, quanto bello sia affrontare tutto questo con loro.
Chi non c'é dentro non lo può capire. Cosa significa studiare con il senso di responsabilità. Perché tutto quello che salti danneggerà il futuro medico che in te e, soprattutto, i futuri pazienti.
Cosa voglia dire, vivere con l'angoscia dei blocchi, dei regolamenti che cambiano ogni anno, dei punti della tesi che vengono ridotti, del dilemma sulle specializzazioni. Del chiedersi, ostinatamente ogni singolo istante, se sarai all'altezza di questo compito.
A medicina diventi adulto appena ci metti piede. E, a poco a poco, ti rubano tutto: il tempo, i passatempi, le giornate passate al sole, la serenità. Ma, come non mi stancherò mai di dire, forse ti dà ancora molto di più. E la dimostrazione palese é vedere, VEDERCI, con gli occhi pieni di sole, man mano che ci avviciniamo al traguardo e alla consapevolezza di che vita emozionante sia questa qua.
E pazienza se, come dice la Bea, nessuno ci aveva detto che non é come a Grey's Anatomy.Che non ci sono i chirughi belli, gli intrighi amorosi e le sbronze ogni sera. Noi beviamo una sera e il giorno dopo é un casino.
E pazienza se, a volte mi maledico per non aver scelto una città in cui tutto sarebbe stato più facile. Non avrei conosciuto tutti questi raggi di sole.E questo basta, basta davvero, a riscaldere una vita certe volte troppo in salita.
1 commento:
Nanny, ormai vabbè, sembra quasi inutile dirlo. Te scrivi, io sottoscrivo anche le virgole. la truppa val bene Firenze.
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