Sembra un incipit abbastanza pessimistico!E invece, ora come ora, sembra non ci sia nulla di cui lamentarsi. Ma, in questi giorni, di frenesia pre-domanda erasmus, queste riflessioni erano dovute.
Non partirò l'anno prossimo. L'anno che sarà pieno zeppo di esami, che mi vedrà finalmente faccia a faccia con la medicina vera, lo passerò qui.L'anno che sto attendendo da tanto, non lo vivrò all'ombra della Tour ma in questa città, che ormai sento come mia.
No, non é stata una scelta avventata, una classica rinuncia dell'ultimo minuto. Ci ho pensato anche quando mi ero imposta di non pensarci, anche durante le giornate in cui lo scoglio di fisiologia doveva essere il mio unico pensiero,anche nelle settimane in cui il relax doveva essere la mia unica attività. E, come spesso, mi succede da un pò di tempo a questa parte, non avverto più il pentimento, i rimorsi, i rimpianti. Sto plasmando la mia vita su scelte ponderate. E all'avventatezza prende il sopravvento la riflessione.
Ormai vedo il futuro quinto anno, il tirocinio, gli esamoni grossi che tutti cercano di non dare in Italia, come la scelta più giusta per partire, per rimandare di un anno quella che sarà la mia più grande possibilità di studio.
Ma non é stata una scelta facile quella di restare. Soprattutto quando, da un pò di tempo a questa parte, ti vedevi l'anno prossimo in una terra lontana, sola ma felice e con una vita tutta da inventare. Non é facile quando, da ormai tanti mesi, il tuo libro di grammatica francese ti fa compagnia, ricordandoti che quella lingua fantastica pulsa ancora dentro te.Non é facile quando vedrai le tue amiche partire, ad una ad una. E dover metabolizzare il fatto che, per un anno, non saranno sempre presenti in biomedica, nelle lunghe chiacchierate telefoniche, nelle Firenze by night.
Non é facile soprattutto in quei momenti in cui questa vita, bella e serena, mi va troppo stretta.E allora avrei voglia di prendere la valigia e vedere se riesco a ricominciare da qualche parte. Nuova lingua, nuovi volti, nuovi posti in cui andare a scrivere e nuove battaglie.
Ma, ormai, é da un pò che mi sono abituata ai cambiamenti. E l'anno prossimo io sarò qui. Forse un pò più sola o forse un pò più felice. A capire cosa vorrò davvero fare dopo la laurea, a cercare di crearmi nuovi interessi che mi facciano sentire costantemente viva. E attenderò, attenderò con pazienza il giorno in cui avrò in mano il mio biglietto verso cieli lontani. Sognando magari di innamorarmi di quel paese e non tornare davvero più...
1 commento:
Preparati psicologicamente che il quarto anno qui a Firenze è mooooooolto duro..ma ci sono i sopravvissuti, me compresa :-)
Auguri!
Posta un commento