sabato, luglio 19, 2008

Il fatto che ho ricominciato a saltare significa che, forse, mi sto riprendendo

Eh già. Stamattina mi é sembrato di percepire qualche nuovo bagliore in quell'escreato schiumoso e nebuloso che é stato il mio umore nei giorni scorsi (lo so, il paragone é riluttante ma rende bene!). E' solo che tutto ha un limite. Un settimana. Una settimana da quando ho deciso di cambiare programmi. Idea folle e della quale ne pagherò le conseguenze. Ne sono certa. Ma quello che voglio più di tutto, più di patologia, più delle vacanze, é passare l'anno. So che per me sarà la salvezza. Immergermi in un nuovo vortice di gatroentelogia, malattie infettive e le infinite specialità. Seguire lezioni interessantissime e altre in cui dovrò faticare a mantenermi sveglia. Correre di corsa in biblio dopo le lezioni, lamentandomi se poi il caffé della macchinetta mi fa venire la gastrite. Tutto questo, mi é mancato tanto. Volevo rimanere indietro per ritrovarmi ma, invece, lo devo ammettere mi sono persa. Perché é inutile far finta di non sentire il mio orgoglio, inutile credere che le ambizioni hanno tante strade in cui incanalarsi. A me quest'anno mi ha gettato addosso tanta insicurezza. Un'insicurezza che, la me di un pò di tempo fa, a vederla si innervosiva. Perché fermamente convinta che, se una cosa la vuoi davvero, la conquisti con la tenacia e con la dedizione. Cose che non sono mancate quest'anno. Ma che non mi hanno condotto a nulla. Perché avrei potuto realizzare tanti sogni...andare mesi in Africa e mettermi in gioco, scoprire il piacere di passare le domeniche a oziare, iscrivermi ad un corso di teatro, imparare una nuova lingua, iniziare a scoprire quale reparto potrebbe fare per me. E, invece, mi sono persa nei cavilli. E sono stanca. Ma di una stanchezza che non ti rende pago. Perché andrò a casa a mani vuote e con la consapevolezza che anche quest'estate, solo i dieci giorni spagnoli mi vedranno rilassata e con pensieri diversi dal calcolo delle pagine da studiare.
Ma ora é anche arrivato il momento di smetterla di sentirmi triste. Ho preso una decisione e la condurrò fino alle sue estreme conseguenze. Anche se vorrà dire ammazzarsi il quarto anno, anche se vorrà dire avere la sensazione perenne di sentire l'acido lattico nei muscoli, la sensazione perenne di fiato sul collo. Ora devo reagire. Iniziando a saltare e recuperare autostima e spensieratezza. E ringrazio chi mi é stato vicino in questi giorni. Le mie amiche. Con telefonate da New York per assicurarsi che tutto vada bene, con commenti sul blog che mi spronano e mi danno carica. Ringrazio chi mi conosce da poco ma crede fermamente in me e mi incoraggia quando mi abbatto, e chi mi conosce da tanto e questo da me non se l'aspettava. Il tono deluso dei miei genitori é stato quanto di più terribile abbia sperimentato in questi mesi. Perché mi sono vista attraverso i loro occhi. Dov'era finita la figlia solare, in gamba e determinata? Poi una lunga chiacchierata con mamma ha riportato un pò di sereno. Del resto lei ha la capacità di leggermi dentro, meglio di quanto da sola non possa fare. In lei l'antica smisurata fiducia non é stata debellata dalla delusione ma lei é triste per me. Perché immagina come mi senta ora e perché, per l'ennesima volta, mi sono complicata la vita. Mentre potevo passare un'estate serena a godermi la sua pasta al forno e il sole della Calabria. Ma ora sono qui. E tutto quello che posso fare é rimettermi in marcia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dai Nanny non pensare a ciò che è stato e a ciò che poteva essere, per te, per gli altri, per tutti noi... Al tuo nome ed alla tua persona mai nessuno, soprattutto mamma e papà, potranno mai accostare un senso di sfiducia o un motivo di delusione. E' sola la preoccupazione per vederti sempre nella ricerca affannosa di conquiste, tempi e dimostrazioni che rischiano di sgretolare le tue enrgie, il tuo orgoglio, di minare la tua serenità ed il tuo impegno. Ti ripeto, relax, stai un pò tranquilla. Tutto ciò che si fa nella vita lo si fa per dovere, per piacere, ma non per dimostrare qualcosa ad alcuno. Ricorda i miei consigli: le tue cose sono prima di tutto tue... Consigliati con la mamma, con noi, con le amiche ma impara a parlarti meglio, a stare sola con i tuoi pensieri e con i tuoi problemi, altrimenti corri il rischio di "eruttare" ad ogni minima difficoltà.... T.v.b. e ti stimo, indipendentemente da quanti e quali esami fai... Nuario

Anonimo ha detto...

Ah dimenticavo, salta pure ma stai attenta alle cadute, alle ricadute e, soprattutto, ai denti... Sempre Nuario