domenica, giugno 24, 2007

Quanto é difficile

Quanto é difficile. Quando si ama qualcosa così terribilmente da arrivare, a volte, persino a sentirsi oppressi. La mia facoltà. Tutta la mia vita. Quella per la quale sto rinunciando alle giornate al mare, ad una nottata tirata fino al mattino, a una chiacchierata in centro con un'amica, a stare lontana da casa per più di 5 mesi. Quella per la quale tolgo tempo alle mie sorelle, ai miei genitori, ad amici, a chiunque mi fa star bene. Quella per la quale mi agito, lotto, vado contro i miei ritmi naturali, dormo 5 ore a notte e mi becco le conseguenze di un massacrante stress.
Quella che, però, mi rende felice, dà un senso alle mie giornate, mi fa sentire ambiziosa e combattiva, tenace e determinata.
E' per questa che la vivo così. E solo le persone che davvero mi conoscono capiscono perché la sto prendendo così. Ma quanto é difficile, più si va avanti, trovare un equilibrio tra quello che vorrei davvero fare e i ritmi che ci vengono imposti. Dedicare più approfondimento ai miei studi, più attenzione alla parte pratica, più interesse verso tutte quelle cose che mi faranno crescere come persona. E, invece, una corsa imposta mi fa sentire il peso dell'affanno.
Ed eccomi a scegliere, ancora una volta, il mio ritmo. Quello che il mio generatore automatico mi sta imponendo. Quello che viene dal mio cuore e dal mio istinto di autoconservazione. Quello che risente del troppo acido lattico accumulato in questi mesi. E se ne pagherò le conseguenze, pace. Se mi ritroverò un km indietro rispetto alla mischia, poco importerà. Sarò comunque un tassello più vicina a ciò che mi rende felice. E sarà sempre a questo che dovrò puntare.

3 commenti:

Laura ha detto...

Non sono anni persi come vogliono farci credere, ma anni spesi. Riguardati. Ti voglio bene.

Stefania ha detto...

Quando ti leggo riesco a percepire tutta la tua umanità, è questo che ho scritto proprio oggi: un bravo medico è colui che coniuga sensibilità scientifica a sensibilità umanistica, credo che tu diverrai un bravo medico, ancor più perchè ci metti tanta passione!

Anonimo ha detto...

Ciao Nanny. Vivere per credere, credere per vivere. Ciò che ti rende così straordinariamente speciale è la passione che metti in tutto quello che fai. La ricerca del sapere, la voglia di riuscire, la convinzione di poter spendere le tue capacità a favore della sofferenza e dei bisogni. Questa è la tua vita, questo è quello che sei, questo è ciò in cui hai sempre creduto. Poco importa se taglierai il traguardo tra 10, 15 o 20 anni, se lo farai in scioltezza o con l'affanno. Ciò che conta è la persona che sai essere ed il medico che sarai. L'ambizione, la spinta verso la ricerca del "meglio" è una caratteristica innata negli esseri umani. Non farla degenerare altrimenti può tradursi in misero arrivismo. Smettila con ossessionanti programmi, con estenuanti lotte contro il tempo, con pedanti comunicazioni delle tue intenzioni. La vita è tua e solo tua e, purtroppo, è solo una... Tvb. Tuo fratello Nuario.