mercoledì, giugno 18, 2008

Riflessioni post-prandiali


Ho appena finito di chiacchierare con Lu al telefono.Le ho raccontato dei miei frequenti sbalzi d'umore. E che se avessi le vampate di calore, mi sentirei davvero in menopausa. Poi, non so come, con i soliti flussi di coscienza che ci contraddistinguono, siamo passate a parlare degli esami di maturità, della medicina olistica, e di noi future medichesse affermate e itineranti. E lo ammetto. Il lato più superficiale di me ha pensato alla me medico, sempre valigia dietro la porta, congressi ovunque e nuovi traguardi da raggiungere. Ma, scherzi a parte, ho riflettuto su quanto bella, luminosa, emozionante sia questa strada. E ovviamente mi commuovo. Perché é stata, lo é e sarà una strada in salita. Ogni volta una prova più difficile dell'altra, ogni volta dover avvertire la fatica nella mente, nei muscoli, nelle intenzioni. E poi ripenso a quando ho iniziato.

Per me la prova più dura sarebbe stata il test di ammissione e ho vissuto quel mese con il terrore. Non volevo vivere una vita da frustrata. Avrei potuto fare filosofia, biologia o veterinaria. Ma sarebbe stata una vita a metà. Ogni volta vedere un camice bianco mi avrebbe ricordato quello che non ero e che non sarei stata mai. E ho cominciato a lottare. Io che al liceo avevo sempre raggiunto il massimo, impegnandomi il minimo. Ho studiato, per la prima volta, in maniera massacrante. E da lì l'impegno si é amplificato. E mettere la mia vita in decimo piano é diventata la prassi. E rimandare le ore di sonno una malsana abitudine. Ho fatto tanti errori, tornando indietro quante cose cambierei...darei meno importanza a tanti esami che ho vissuto come prove importantissime, eviterei di piangere per un mese per un votaccio ad anatomia,passerei più tempo a credere in me. Ma sono ancora qui, con i miei sbalzi d'umore, ma con la serena, lucida consapevolezza che quello che vorrò l'otterrò. E che l'indole alla lotta e il sogno di saper usare bene il mio fonendo rosa, non mi abbandoneranno mai. Ecco perché, il giorno dell'esame di patologia la qui presente concorrente di "amici di patologia generale" indosserà questa maglietta...(metaforicamente, s'intende!Già é un esame troppo imprevedibile, figuriamo se mi presento facendo la pagliaccia!).

P.S:E scusate le manie di grandezza, ma ogni tanto una massiccia AUTOinfusione di autostima ci vuole!!!!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Spesso pensare alla nostra vita ci rimanda, con la mente, ad una vita che avremmo voluto vivere o ad una vita che non vivremo mai... Può essere un esercizio entusiasmante o desolante, esaltante o deprimente, un'altalena di emozioni tra l'autocompiacimento e la frustrazione. Così un gioco di fantasia, tra speranza ed ambizione, può diventare un gioco al massacro di noi stessi... Siamo solo in minima parte ciò che vogliamo essere e artefici del nostro destino, abbandoniamoci, ogni tanto, all'ebbrezza del fato e facciamoci trasportare dal vento del destino a noi riservato. Nuario.

Luci ha detto...

bella maglia fernandina!
proprio da persona seria, la stessa che ieri sera ne ha dette di tutti i colori! dì la verità vuoi solo emergere rispetto a me e maria dato che ti senti esclusa perchè giovanni ieri sera ha detto che io e maria abbiamo il cervello in multiproprietà! ma guarda che la maglietta con scritto "fenomeno" non ti cambierà la vita anche perchè la divisa di Amici di Patologia Generale deve essere approvata dal presentatore dello show quindi devi andare dal custode del Dipartimento, il tuo migliore amico a chiedere se va bene!
però mi chiedevo....non sarà stata poca l'insalata che avevi preparato?
e poi...
la foto di tatù e paciulino tifosi dov'è?

fernanda85 ha detto...

Per Ubi: Sai come la penso riguardo al fato. E ho sempre preferito vedere la vita come un'enorme massa di argilla. Sei tu a plasmarla. Tu l'unico demiurgo, sempre e comunque. Il fato semmai può mettersi di mezzo, essere talvolta un intralcio. Ma sta sempre a te reagire e decidere che forma dare algi eventi, di che colori tingere le emozioni.
Per Lu: Il mio amico custode non saprà usare il computer, ma apprezzerà di certo la bellissima nuova divisa.L'insalata é stata talmente tanta che oggi abbiamo continuato a mangiarla!!!E poi le mie battute saranno pure idiote, ma con a furia di stare con te e Maria, sono diventata una maligna...vedi battuta a Ribery, che mi é proprio scappata!!!Avete creato un mostro.

Rykkij ha detto...

perchè è tutto così, una legge innegabile della natura: la fatica porta sì debilitazione (temporanea), ma anche soddisfazione, felicità e un'energia che si può sfruttare.

e non esiste di voler cambiare il passato, è le nostre gambe e i nostri piedi, senza saremmo busti rotolanti in balìa di chi accetta i propri errori.

si, ho finito di fare il filosofo da quattro sghei..eheh!