Tra una lettura veloce del libro di immunologia e un bel capitolo di accumuli intracellulari, che mi aspetta paziente, ho preso un'importante decisione. Eliminare quelle orrende perline che sono sul mio jeans da troppo tempo. Impresa ardua. Ti si appiccicano addosso come tutte queste nozioni patologiche non riescono a fare. Però é servito a rilassarmi e a farmi venire in mente immagini di vita vissuta.
Di questi periodi, quando il primo caldo cominciava a farsi sentire, mia nonna e le sue amiche cominciavano a sedersi davanti casa e a cucire, chiacchierare e, ovviamente, spettegolare. E io nel mio adorato relax post-anno scolastico, adoravo unirmi alle conversazioni delle allegre comari. E ogni giorno imparavo qualcosa in più sui retroscena del quartiere. Nonché ne guadagnava la mia autostima visto che le vecchiette del quartiere mi riempivano di complimenti rendendomi estremamente felice (nonostante la mia nonna dall'animo greco, ogni volta che mi succede una disavventura, attribuisce la colpa alle vecchiette dicendo che mi fanno il malocchio perché sono invidiose...di che, non l'ho ancora capito!). E poi appena finita la scuola, mi tuffavo nell'organizzazione dei campeggi con i bambini, nelle sere a fare sempre tardi e, di conseguenza, fare urlare sempre papà, nei pomeriggi passati in giro per il paese. E poi dieci giorni in campeggio con bambini scalmanati, in cui subivo una piacevolissima regressione all'infanzia e mi divertivo più di loro, e il lungo mese il mare, a leggere, prendere il sole ed essere serena e felice.
Sprazzi di vita felici. Di momenti che hanno contribuito alla me di ora, di attimi in cui ha messo radici la Nanny che sta diventando adulta. Nulla é più come prima, ma é inutile rammaricarsi. Ora i minuti di vacanza sono distillatissimi, le ore di studio vanno incontro, ogni anno, ad un'incredibile amplificazione. Tutto implica responsabilità, serietà, dedizione. Ma non posso crederci che sono qui. A studiare quello che avrei sempre voluto studiare. E che ogni giorno sono sempre più vicina a quello che, non molti anni fa, mi sembrava un traguardo irraggiungibile. E assillavo tutti, dai miei genitori, ai professori, agli amici, che io volevo solo e soltanto questo. E non é un semplice e banale "aver voluto la bicicletta" e quindi essere costretti a pedalare, anche quando la strada é troppo in salita. E' che ogni sforzo ha un senso speciale, proprio perché concepito alla luce di un fine ultimo.
Beh, per oggi ho divagato troppo e sono stata troppo seria...non intendo abbandonare la vena ironica degli ultimi tempi (anche se Licia dice che solo Lucia e Maria ridono alle mie battute, e se fossi in loro mi offenderei!!!). Perciò chiuderò il post con una serie di comunicazioni.
A Lucia:Oh Lu, goditi tutta la stupidità delle tue amiche italiane, che a ottobre sarai fra i prosciutti (risolvi il rebus!)
A Maria: A Vicchio non c'hanno nulla da fare (a parte mangiare i tortelli!), perciò hanno comprato i tuoi kit.
A Laura: LVAD secondo me é bellissimo!!!Se trovi un modo per assimilare assimilare a dismisura (e, per altro senza dover cambiare il buco alla cintura, visto che non sono carboidrati ma nozioni mediche!) fammelo sapere!
Al mio nuovo amico quasi-milanese: Vares, Como e Pavia, tri pateint da scianca via!Ahahaha...e la sfida é appena iniziata!!!
6 commenti:
IO HO VENDUTO SEI KIT E TU UNO.....PAPPAPPERO....
a volte i milanesi se la tirano un po' troppo! cmq accetto la sfida!!
ps: voglio anche io il controllo degli utenti che postano tramite captcha!!
Nanny, che bello questo post: mi fa ritornare indietro con la memoria e con i ricordi. Al di là di tutto, era piacevole avervi in giro per casa, per la piazza, per il bar. Che malinconia e che inquietudine sapere che non vivremo mai più insieme. Se potessi tornare indietro mi gusterei ogni attimo passato con voi tre. Mi mancate, anche se non lo dimostro. Nuario
Uffa Ubi, vabbé che ultimamente mi commuovo troppo spesso...ma questo tuo commento mi ha fatto tirare fuori le lacrimucce!!!Anche a me manca vivere con te, mancano i tuoi racconti calcistici, le canzoni che cantavamo insieme mentre Licia suonava al pianoforte o tutte le volte in cui mi mostravi i tuoi prodotti di bellezza, meticolosamente ordinati nel tuo armadietto. E poi mi mancano i pranzi di famiglia in cui tu eri sempre quello che faceva ridere tutti, le tue poesie o i tuoi pamphlets satirico-politici. Per non parlare dei viaggi in macchina, le vacanze a Scalea con te e Pam e tutte le mangiate di nduja. Ma sei tu a ripetermi sempre che la vita é divenire...e ci saranno altri sprazzi luminosa di vita insieme. Tutti insieme appassionatamente. Sembra un titolo scritto apposta per noi.
Non voglio provocarti commozione e scatenarti un pianto scrosciante ma, a volte, capita anche a me di sentirmi un uomo solo e solo un uomo... Altre volte, invece, in preda ad i miei deliri di onnipotenza riesco a sentirmi invincile ed a vivere con disarmante leggerezza! Nuario
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